La partita a cui assisto stasera è Pistoia-Pesaro, partita importante poiché entrambe le squadre sono affamate di punti per allontanarsi dall’ultima posizione che significherebbe retrocessione: le premesse, purtroppo, non sono troppo positive, a causa del ponte dell’Immacolata, l’ennesimo spostamento di data per interesse televisivo e la concomitanza di Juventus-Inter…

Il PalaCarrara difficilmente ha deluso nel corso degli ultimi anni, e ciò mi rincuora parecchio. La prima parte di pubblico inizia ad arrivare verso le 19.30, anche se la Baraonda Biancorossa è presente già da una mezz’oretta abbondante.

La pezza pesarese del Nucleo Biancorosso fa invece il suo ingresso verso le 19.45: gli ospiti sono all’incirca una trentina e hanno con sé dei due aste e qualche bandierina bianca e rossa e oltre alla pezza già citata, ne espongono un’altra con scritto “Vaso presente”. I primi cori che intonano sono a favore della propria squadra e uno contro Vincenzo Esposito, coach pistoiese che tre stagioni fa allenava Caserta, rivale salvezza proprio degli ospiti.

I pistoiesi invece esordiscono con “Siamo l’armata biancorossa e mai nessun ci fermerà..” coro che eseguono quasi sempre per primo. Poi, dopo aver sottolineato con un altro coro quanto sia importante vincere stasera, espongono uno striscione per un giocatore della propria squadra tesserato pochi giorni prima, Gianluca Della Rosa, seguito da cori e applausi. Della Rosa è un giovane cestista pistoiese cresciuto in curva proprio con la Baraonda, che aveva già debuttato con la maglia toscana in Legadue.

I pesaresi poco dopo espongono invece uno striscione di ben altro significato, nel quale è scritto “Ciao Paola rip”. A livello numerico, i settori con meno presenze del solito sono la tribuna e, ahimè, la curva del tifo organizzato pistoiese. Nonostante questo, la Baraonda offre un’ottima prestazione canora, malgrado la squadra sia in svantaggio per i primi due quarti. Anche i marchigiani non demordono e cercano di farsi sentire sfruttando i cori secchi casalinghi o momenti di pausa.

All’intervallo è la squadra pesarese in vantaggio e dall’inizio del terzo quarto in poi il tifo pistoiese conferma le buone impressioni iniziali. L’intero palazzetto dimostra di essere in palla ed è convinto di poter aiutare la squadra a ribaltare il risultato: i cori variano spesso e vengono ben messi in pratica, ma è durante i possessi avversari che viene creata una bolgia paurosa, disturbando e non poco la squadra pesarese, attraverso l’utilizzo di fischietti da parte di tutto il PalaCarrara, consegnati dalla Baraonda nel prepartita.

Le due tifoserie non si sono mai considerate né nel corso degli anni (e anzi nel calcio è presente un sentito gemellaggio), né oggi, se non fosse per due pesaresi che rivolgono insulti e gestacci al settore casalingo. Inizialmente non vi è considerazione, poi però qualche soggetto isolato perde la pazienza e risponde ai due tifosi ospiti con altrettanti gesti e insulti.

A livello di gioco la partita è molto tirata, finché la squadra toscana passa finalmente in vantaggio. La Baraonda esegue un “Con la voce insieme a noi/saltellando/con le mani” impressionante, seguito dall’intero palazzetto. Il Nucleo, che non aveva mai smesso di sostenere la propria squadra, lentamente si spegne, per merito della gran prestazione casalinga.

Pistoia vince infine 86-83, soffrendo più del dovuto e la squadra può quindi esultare insieme alla curva. Da evidenziare un confronto vocale tra i capi della Baraonda e del Nucleo, molto probabilmente a causa dei comportamenti avuti in primis dai due pesaresi citati in precedenza.

Tifo Toscano