Le squadre di calcio hanno sempre avuto un legame forte con il proprio territorio, fattore imprescindibile per decretarne il successo. I club portano il nome di comuni con storie millenarie ma, sportivamente parlando, lo spendono altrove. Dalla serie A, vedi Sassuolo, fino alle categorie più infime i fenomeni calcistici moderni si riproducono, mutando magari le forme ma non la sostanza: le squadre sono giocattoli che servono a dare libero sfogo e chi le gestisce.

Nel girone H di serie D ci sono ben quattro compagini calcistiche che hanno deciso di cambiare residenza mantenendo all’anagrafe l’antica dicitura: la Frattese di Frattamaggiore a Mugnano, il San Severo ad Apricena, la Fulgor Molfetta a Canosa e infine il Pomigliano a Volla. Il calo di spettatori è l’effetto più immediato.

A Volla arriva la neopromossa Altamura, matricola terribile, capace di collezionare 25 punti nelle prime 11 uscite stagionali. Nella città murgiana, dopo 20 anni di totale anonimato, si sta provando con innumerevoli sforzi a costruire un progetto sportivo inclusivo, attraendo tutte le forze imprenditoriali del territorio e avvicinando quanta più gente possibile. I risultati, almeno per il momento, non stanno deludendo le attese e oggi si registra la presenza di circa 100 tifosi saliti in Campania per sostenere gli 11 in campo.

Vista l’assenza di tifosi del Pomigliano il tifo sarà un monologo ospite e spingere la squadra alla vittoria sarà meno faticoso per loro. Nel corso del match verranno levati al cielo cori per commemorare, nel decennale della sua morte, Gabriele Sandri. Piccola nota di colore: lo stadio di Volla come quello di Mugnano è posizionato nei pressi del cimitero.

Michele D’Urso