Gli ultras i padroni del calcio? La flessione di spettatori è causa delle continue violenze all’interno e all’esterno degli stadi? Impedire l’introduzione di striscioni e tamburi ha migliorato l’idea di sicurezza personale di ogni spettatore?

Viene da rispondere di getto a chi continua imperterrito a dar fiato alla propria bocca che il calcio attuale, con le leggi attuali, è uno schifo. È uno schifo per chi ancora ha la pretesa di vedersi una partita dal vivo, per chi ancora vuole comprare un biglietto, entrare in uno stadio, sedersi su un gradone e godersi lo spettacolo in barba ai pacchetti televisivi e agli abbonamenti vari.

Prendiamo la partita di stasera che non è certo un’eccezione: campionato di serie C, orario 20:30, serata fredda, con pioggia spazzata da un fastidioso vento. Con simili premesse è dura avere gli stadi pieni. Eppure… eppure è un derby, eppure gli ultras ci sono perché vogliono esserci e perché se non ci fossero lo stadio sarebbe praticamente deserto. Ed allora chi si sistema su quelle gradinate scoperte andrebbe ringraziato perché qualche merito deve pur averlo.

Sembra strano ma in un mondo pallonaro dove ci sono presidenti inquisiti e dirigenti apertamente omofobi, storie di doping e di partite truccate, morti sospette e procuratori che fanno il bello ed il cattivo tempo, l’indice viene puntato contro chi vive la partita dall’esterno.

Stasera il settore ospite è andato esaurito, ovvio vista la distanza tra Pontedera e Pisa, ma anche il settore di casa non sta certo con le mani in mano e mostra qualche bel numero.

Fa freddo ma lo show degli ospiti parte prima dell’inizio della partita con i primi cori e le bandiere che, nonostante la pioggia, cominciano a far capolino. È poi la volta di uno striscione per Christian, un bambino nato a Pontedera ed afflitto da una rara malattia neurodegenerativa, bisognoso di cure che però risultano essere molto costose. Ormai la sua storia ha travalicato i confini regionali diventando un caso nazionale, ma il tempo passa e la burocrazia impedisce una rapida soluzione del problema.

Per i padroni di casa è una partita di cartello, così all’ingresso in campo delle squadre vengono accese torce e fumogeni, mentre nel settore ospite bandiere e bandieroni vengono affiancate da altre torce. Il risultato? Partita che ritarda di qualche manciata di secondi, si alza una densa colonna di fumo tanto che sembra essere ritornati indietro di qualche decina di anni, quando la pirotecnica non era bandita negli stadi italiani. Pericolosità dello spettacolo offerto dalle due tifoserie? Zero assoluto!

Il tifo non viene meno da entrambe le parti, i padroni di casa, in varie fasi dell’incontro, accendono torce che accompagnano i cori, gli ospiti fanno largo uso di bandiere e bandieroni che con la pioggia non sono proprio il massimo della comodità. Da segnalare uno striscione di marca ospite in ricordo di Federico Scazzoli, l’ultras cremonese colto da malore e deceduto mentre stava seguendo la propria squadra a Foggia.

Nell’infausta serata ad avere la meglio è la squadra ospite che torna ad affacciarsi nei posti nobili della categoria. In attesa di avere finalmente una classifica attendibile e non lo squallido spettacolo che abbiamo dovuto sorbirci in un’estate dove i tribunali sportivi hanno lavorato alacremente sui verdetti del campo. Per poi partorire un nulla di fatto e far partire i campionati in modo zoppo oltre che ampiamente in ritardo.

Valerio Poli