Era la stagione 2002-03 ed insieme ad un altro paio di “malati” decisi di andare ad assistere al derby Prato – Pistoiese che all’epoca si giocava al Lungobisenzio. Arrivammo di buon’ora e immediatamente ci si rese conto che la partita era di quelle attese da un po’ tutti, sportivi, ultras e anche forze dell’ordine. Attorno allo stadio era un brulicare di tifosi che ingannavano l’attesa con i classici capannelli a discutere del più e del meno mentre le forze dell’ordine vigilavano sulla zona impedendo ai più facinorosi di passare alle vie di fatto. Fu derby in tutti i sensi, con una bella cornice di pubblico, due tifoserie in buona forma, i soliti cori offensivi e quella nota di colore che solamente una partita del genere può offrire.

Di quell’atmosfera festosa e tesa, carica di adrenalina e di rabbia, oggi è rimasto pochissimo, diciamo pure niente che è il termine che si avvicina molto di più alla realtà. Primo aspetto da prendere in considerazione: questa volta il derby non si gioca al Lungobisenzio ma sul neutro di Pontedera, aspetto questo che inevitabilmente incide e non poco sulla bontà della partita. A dire il vero è tutta la stagione che i tifosi pratesi devono andare a Pontedera anche quando la squadra gioca in casa, del resto il Lungobisenzio è in fase di ristrutturazione iniziata in estate, la tribuna Ferrovia è stata abbattuta ed il terreno di gioco non sarà in sintetico ma in erba naturale. Il termine dei lavori dovrebbe avvenire ad aprile ma le voci che circolano sono ancora più pessimiste e probabilmente il Prato giocherà al Mannucci di Pontedera fino al termine della stagione. Ovvio che la tifoseria, già da decenni in contrasto con la presidenza Toccafondi, sia scesa sul piede di guerra per delle decisioni che hanno dell’assurdo. Aggiungiamo poi che la squadra tanto per cambiare è adagiata sul fondo della classifica, ed arriviamo al fatto che piove sul bagnato: ancora una volta gli ultras lanieri vivono una stagione da bocconi amari, storia che ormai si ripropone ciclicamente ogni anno.

Ultras pratesi che disertano il derby, in tribuna trovano posto tifosi e sportivi che espongono uno striscione ma non vanno più in là di qualche urlo isolato, quando alla squadra, quando ai dirimpettai, quando alla terna arbitrale. Un derby senza una tifoseria è già un derby ampiamente mozzo.

Arancioni che si prendono la scena, arrivano a Pontedera a bordo di un bus e molte auto private e trovano una situazione tranquilla, con le forze dell’ordine che non fanno altro che incanalare ultras e tifosi verso il settore normalmente destinato alla tifoseria ospite. All’interno del settore vengono appesi alcuni striscioni di club ed un paio di pezze degli ultras che scaldano l’ambiente con un tre – quattro cori, scontato quello offensivo verso i rivali.

Si arriva ben presto al momento dell’ingresso in campo delle squadre, nel settore viene issato un bel bandierone, poi parte il tifo con un altro paio di cori offensivi e denigratori verso i rivali, infine l’attenzione si sposta sul sostegno alla squadra che a dire il vero non parte con il piede giusto visto che chiude il primo tempo sotto di due reti. Gli ultras arancioni, pur non entusiasmando, riescono a farsi sentire chiaramente nel silenzio dell’impianto: considerata l’atmosfera che regna, più che un derby di campionato sembra una partita amichevole con una tifoseria che fa comunque presenza e sostiene la squadra, e con l’altra inevitabilmente assente.

Se il derby è considerato la partita per eccellenza, quello di questo pomeriggio può essere considerato derby solamente sul terreno di gioco, dove effettivamente si sono affrontate le squadre di Prato e Pistoiese, ma per quanto riguarda gli spalti meglio soprassedere: i derby vissuti nel passato erano ben altra cosa, questo non è nemmeno annacquato, è proprio una storia diversa e non per colpa degli ultras.

Valerio Poli