Turno infrasettimanale della trentunesima giornata del campionato di promozione laziale quello che si disputa questo mercoledì pomeriggio alle ore 16.

Agevolato dal turno di lavoro di mattina ed essendo libero il pomeriggio, scelgo di andare a vedere la partita del girone B in quel di Poli (dove non sono mai stato) tra la compagine locale e la capolista Aces Casal Barriera.

Già in passato ho avuto modo di vedere i ragazzi del Casal Barriera che si dannano l’anima per far emergere il cosiddetto calcio popolare, frase stampata anche sulle loro magliette. Penso che i Warriors Casal Barriera siano uno dei pochi gruppi che sta avendo una certa continuità nelle categorie minori, dove è sempre più difficile portare avanti un discorso prettamente ultras per i più svariati motivi e difficoltà. Da quando nel 2009 sono partiti, si può dire che sono migliorati insieme alla squadra la quale ha scalato categorie su categorie fino ad arrivare in Promozione.

Oggi, come detto, la squadra gialloverde occupa il primo posto in classifica, con la seconda, il Villalba (altra storica società laziale) staccata di appena quattro lunghezze, quando mancano altrettante gare alla fine del torneo. Così non posso mancare a questo delicato appuntamento della stagione.

Prendo la macchina e mi dirigo in direzione Poli, un paesino di appena 2.400 abitanti in provincia di Roma situato sui monti Prenestini, a 435 metri di altezza, tra Palestrina e Tivoli. La particolarità di questo piccolo paese è che possiede 35 vicoli tutti molto stretti rimasti intatti nel corso dei secoli.

La compagine locale, dopo un ottimo avvio di stagione culminato fino al quinto posto in classifica, ha avuto gravi problemi di natura economica, cosicché i “pezzi migliori” se ne sono tutti andati altrove e la nuova squadra è stata allestita in fretta e furia con giocatori del posto o dei paesi limitrofi che non giocano nemmeno tutti a pallone. La riprova si ha anche oggi con un solo giocatore in panchina pronto a subentrare a chiunque si faccia male.

Ovviamente il Poli è in caduta libera e ad ogni partita rimedia minimo tre gol, al passivo in classifica è sceso al quint’ultimo posto e quasi sicuramente finirà col fare i play out.

Arrivo che non manca molto alle 16 ma fortunatamente trovo subito lo stadio Comunale che sta ubicato prima di arrivare in paese; parcheggio ed in men che non si dica sono in campo, pronto ad immortalare i sostenitori ospiti.

Lo stadio è composto di una tribuna in ferro scoperta destinata ai locali (che oggi non supereranno le venti unità) e di una tribuna coperta con seggiolini a sedere che si trova su una specie di collinetta a dominare il rettangolo verde. Qualche striscione fatto dalla società locale è attaccato all’interno della recinzione e dà direttamente sul campo.

La partita inizia con 10 minuti di inspiegabile ritardo, così gli ultras del Casal Barriera hanno tutto il tempo per entrare tutti insieme ed andare ad occupare la piccola tribuna coperta in alto. Appena entrati e sistemati striscioni e stendardi alla recinzione, megafono alla mano e tamburo battuto per un tifo alla vecchia maniera, iniziano il loro show personale facendo sentire i propri beniamini come a casa loro. Dopo pochi minuti dal fischio d’inizio ed una volta compattati accendono un fumogeno giallo ed uno verde che richiamano ai colori sociali, più un paio di torce a rendere vivace il settore, ma soprattutto movimentata la giornata visto che, senza pensarci troppo, buttano davanti a loro le torce innescando una specie di fuoco a contatto con l’erba, in parte secca, davanti a loro. Quindi, tolti striscione e pezze per paura che prendessero fuoco, alcuni di loro si improvvisano pompieri provetti e con le bottigliette d’acqua cercano di spegnere il piccolo focolaio. Addirittura un componente del gruppo, a cui verrà dedicato il coro “il pompiere paura non ne ha”, cerca di spegnere il fuoco direttamente pistandolo con i piedi. Il tutto dura pochi minuti finché il magazziniere del Poli, con una bacinella d’acqua, non va a spegnere le fiamme. Dopo questo piccolo contrattempo, i gialloverdi possono sistemare nuovamente gli striscioni e riprendere a tifare, con il primo coro che sarà “ci scusiamo per il disagio”.

Nel primo tempo il tifo sarà sempre continuo ed i cori cantati sempre con una buona intensità; molto belli i due bandieroni che sventolano praticamente sempre senza mai fermarsi un attimo, così come tantissimi saranno i battimani ad accompagnare i cori. Il risultato fatica a sbloccarsi ma loro se ne fregano continuando a tifare forte ed accendere fumogeni e torce (queste più volte nell’arco della prima frazione), sventolare bandiere ed alzare stendardi. Alla mezzora i loro sforzi vengono premiati dal gol del vantaggio messo a segno su rigore da Ciurluini M. che fa esplodere di gioia il settore ospiti, che risalta ancor di più con l’accensione di due torce.

La squadra ospite segna in tutto tre gol nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, portando il risultato sullo 0-3 con gli ultras che continuano a tifare in maniera costante e lineare.

Con l’inizio della seconda frazione la musica non cambia; anzi stranamente sembra che i tifosi ospiti non soffrano né di cali fisiologici né del gran caldo giornaliero, continuando a sventolare bandiere, bandierine e stendardi come se nulla fosse.

Praticamente la squadra in campo si ferma, a parte due gol “accademici” siglati al minuto 30 e 35 che fissano il risultato sullo 0-5. Chi non si ferma per niente sono i Warriors Casal Barriera, che continuano a tifare come se avessero il diavolo in corpo senza fermarsi un secondo e con il corista, megafono alla mano, che cerca in tutti i modi, riuscendoci, id non far abbassare mai la guardia.

Si arriva così al triplice fischio finale con l’Aces che in massa si dirige sotto al settore ospite a festeggiare questa vittoria, ma soprattutto il pareggio del Villalba nella tana della Vigor Perconti: adesso i punti di vantaggio sono 6 e, a tre giornate dal termine, la promozione in Eccellenza sembra ormai cosa fatta.

Ringrazio pubblicamente i ragazzi del Casal Barriera per avermi fatto ritornare con la mente ed i ricordi indietro nel tempo quando l’odore dei fumogeni, il bruciacchiare di una torcia e l’esplosione di un petardo non erano così rari come adesso e si potevano vedere e sentire su ogni campo della penisola.

Io, se fossi un giocatore o un dirigente del Casal Barriera, mi tasserei per pagare eventuali multe che la federazione potrebbe fare per “colpa” dei tifosi, ma lo spettacolo pirotecnico che ho visto oggi sinceramente merita molto di più di qualsiasi multa inflitta.

In caso di promozione (scongiuri a parte), sarà molto interessante vederli all opera nella massima categoria regionale con tifoserie navigate, gruppi storici, ma soprattutto con città che hanno una tradizione ultras consolidata nel tempo.

Marco Gasparri.