La partita a cui assisto stasera è Reggio Emilia – Pistoia. Il basket, come il calcio, si è dovuto adeguare negli anni alle richieste delle televisioni (quest’anno a Eurosport), perciò addio alla canonica domenica alle 18.15 a vantaggio di anticipi del sabato sera o domenica a mezzogiorno.

Le due squadre sono in una fase molto delicata: la prima dopo sei giornate staziona a 0 punti, Pistoia invece era partita con due vittorie ma è in serie negativa da quattro giornate. Il Palabigi di Reggio è pieno e volenteroso di aiutare la squadra; nel settore occupato dagli Arsan è presente uno striscione con su scritto Cuore grinta e coglioni, 40 minuti di tifo e passione”.

I pistoiesi, capeggiati dalla Baraonda, entrano una decina di minuti prima dell’inizio della partita: sono all’incirca una sessantina e si presentano con una sciarpata. I reggiani sventolano due bandieroni e poco dopo espongono uno striscione dedicato a una storica tifosa reggiana: Ciao Vanda tifosa vera. I primi cori riguardano sostegno per le proprie squadre, con il palazzetto reggiano che segue gli Arsan, mentre i pistoiesi mettono in pratica vari battimani.

Gli ultras di casa espongono poi un altro striscione, classico ma adatto a queste situazioni “Stasera vogliamo 10 leoni”. Dopo alcuni cori di appoggio, i reggiani abbozzano qualche insulto ai pistoiesi, i quali non rispondono.

Oggi ricorre il decimo anniversario della morte di Gabriele Sandri e anche gli Arsan dedicano un ricordo, esponendo “Gabbo vive”. L’inerzia della partita, che vede la squadra di casa in vantaggio, aiuta i tifosi di casa, anche se in un certo modo carica anche il settore ospiti. La Baraonda, dopo aver tenuto lo stesso coro per quasi un quarto intero, invita testualmente la squadra a “tirar fuori le palle”: all’intervallo il risultato è di 41-22, cosa che galvanizza non poco l’ambiente casalingo.

All’inizio del secondo tempo infatti gli Arsan cavalcano l’onda, sostenendo la squadra e facendosi seguire dal palazzetto, mentre nel settore ospite inizia a scemare l’entusiasmo che si trasforma in rabbia crescente. Inizialmente la Baraonda canta alcuni cori dando la schiena al campo, ma piano piano la rabbia lascia posto alla goliardia: data la rarità dei canestri messi a segno, i pistoiesi esultano andando tutti verso la ringhiera, come se fossero i canestri più importanti della loro storia, mentre i tifosi di casa soddisfatti dalla (praticamente) prima vittoria stagionale, incitano la propria squadra senza mai fermarsi.

I pistoiesi si alternano quindi tra cori goliardici e di contestazione. Verso la fine della partita vi è nuovamente uno scambio di insulti, ai quali i pistoiesi stavolta rispondono, mentre poco dopo i reggiani dedicano cori ai propri diffidati.

La partita termina con una vittoria schiacciante per la Pallacanestro Reggiana: 90-42, con la squadra ospite che eguaglia una serie di record negativi. Nota di merito per entrambe le tifoserie, le quali cantano incessantemente con atteggiamenti e tipologia di cori completamente diversi. Da segnalare un confronto a fine partita tra la Baraonda e l’allenatore del Pistoia Basket: prima vittoria per la squadra emiliana, quinta sconfitta consecutiva per la squadra toscana.

Tifo Toscano