03-09-2017: Rieti – Latina 6-0, Serie D Girone G

In un primo momento avevo deciso di seguire solo il confronto della serie cadetta PerugiaPescara, poi il buon Simone mi suggerisce di fare, insieme a lui, anche Rieti – Latina nel pomeriggio, visto che la distanza Rieti – Perugia è di soli 120 km ed in meno di due ore si arriva tranquillamente. Così decidiamo di fare entrambe le partite e dividerci le spese per una giornata da “partitellari” doc.

Purtroppo non avevo fatto bene i conti con la “fame” di partite di Simone che, penso, se fosse stato possibile, in questa domenica, se ne sarebbe fatte cinque – sei tutte in una volta! Nella settimana precedente ci siamo sentiti ogni giorno ed ogni giorno cambiava idea fino alla sua scelta definitiva ricaduta su CavesePotenza. Ovviamente lo comprendo benissimo, siamo ad inizio stagione e dopo le ferie, lo stacco, le mangiate, le dormite è normalissimo essere un po’ arrugginiti con la macchina organizzativa, succede lo stesso anche a me.

Così si arriva distrattamente alla domenica e parto con la macchina in direzione Rieti per un confronto tutto sommato interessante dato che la Rieti (come dicono da queste parti) è una di quelle squadre candidate alla vittoria finale e c’è molta curiosità di vedere il Latina (sia in campo ma soprattutto sugli spalti) dopo la retrocessione in serie C ed il successivo fallimento della squadra pontina.

Arrivo nei pressi del “Manlio Scopigno” che manca ancora mezz’ora all’inizio della partita e noto diversi tifosi pontini in fila, pronti ad entrare nel settore loro destinato. Inutile dire che l’impianto sabino è molto bello, ma veramente troppo grande e dispersivo per qualsiasi tifoseria di questa categoria, così vengono chiusi al pubblico sia un intero settore di tribuna sia la curva Nord.

Gli spettatori locali, per questa prima partita di campionato che apre la nuova stagione calcistica della serie D, saranno in totale 6-700 con gli ultras, una trentina circa, che prendono posto ad un lato della tribuna. I nerazzurri invece saranno poco meno di 200 e si sistemano nella curva sud, quella dedicata agli ospiti; già nel pregara si lasciano andare a cori, ma soprattutto ad un bello sventolio di bandiere e bandierine, tra cui spiccano, per via del colore, quelle arancioni.

Su queste belle premesse inizia la partita e i pontini, a livello coreografico, oltre a continuare a sventolare, espongono uno striscione per la maglia, a voler ribadire che in ogni categoria loro saranno sempre presenti: “SEMPRE CON STILE E CON AMOR… OVUNQUE SOSTERRÒ I MIEI COLOR”, in seguito verranno accesi un paio di fumogeni, uno nero ed uno blu. I padroni di casa invece sventoleranno 5-6 bandiere.

L’arbitro fischia il calcio d’inizio ed entrambe le tifoserie sostengono le rispettive squadre con molta enfasi ed appena passati cinque minuti sono i padroni di casa a far festa, con il gol del vantaggio siglato da bomber Scotto (autore poi di una tripletta).

Devo dire che i pontini fanno valere tutta la loro esperienza e, striscione centrale sorretto a mano per tutto l’incontro, tifano continuamente per tutta la durata della prima frazione, incuranti di quello che succede in campo. Tantissimi battimani ad accompagnare i cori e molto frequente è lo sventolio delle bandierine sempre pronte a colorare il settore, mentre i bandieroni saranno sempre alti e sventolati continuamente. Poco prima della mezzora effettueranno una sciarpata poco fitta, ma colorata grazie allo sventolio delle varie bandiere. Successivamente espongono uno striscione per ricordare lo storico tifoso Ugo Masullo, “UGO VIVE !”, a cui dedicano pure un coro. L’intensità corale si mantiene sempre su livelli discreti, calando per pochi istanti solo al gol del raddoppio del Rieti a dieci minuti dalla fine del primo tempo.

Passando ai reatini, nei primi minuti tifano costantemente. Galvanizzati dal vantaggio iniziale, fanno qualche bel battimani e sventolano discontinuamente le loro bandiere. I sabini, pur essendo poco numerosi, di solito sono una tifoseria che coralmente si dà da fare, ma oggi stranamente c’è qualche pausa in più tra un coro e l’altro. Belle le esultanze ai gol dell’uno a zero siglato, come detto, dopo 5 minuti e del raddoppio al minuto 35.

Nel secondo tempo, il Rieti dilaga e fa esultare i propri sostenitori che festeggiano ed applaudono ad ogni gol dei propri beniamini. I sabini si fanno sentire alzando i decibel dei cori e facendosi vedere con le mani sempre alzate. Inoltre, a risultato ormai acquisito, cercano di divertirsi cantando cori da seduti per poi saltare in piedi. Le bandiere vengono sventolate ma ancora discontinuamente.

Tornando agli ospiti, in questa seconda frazione la squadra, ridotta in 10 già sul finire del primo tempo, subisce un vero e proprio tracollo subendo tre gol in 5 minuti, dal cinquantacinquesimo al sessantesimo che fissano il risultato sul 5-0, ma i pontini invece di buttarsi giù capiscono il momento difficile e tifano con maggiore intensità lanciando il coro, sulle note di una famosa canzone di Gianna Nannini (I maschi), che rimarrà in piedi per svariati minuti. I pontini vedono che la squadra ancora non c’è, anzi a sette minuti dalla fine prendono pure il sesto gol, ma alla fine tifano solo per l’orgoglio ed il blasone della curva, alternando cori goliardici a politici e simulando pure l’esultanza al gol della bandiera che non avverrà mai. Verso la fine suggellano la prestazione con una semplice sciarpata, resa più colorata dallo sventolio delle bandierine.

Al triplice fischio finale umori diametralmente opposti sugli spalti dello stadio: gioia incontenibile per questo rotondo risultato in casa Rieti, mentre sull’altro lato squadra a rapporto sotto la Curva. Il campionato è appena all’inizio, ma questo risultato così penso che nessuno se l’aspettava.

Sistemo le ultime cose, saluto i dirigenti e mi dirigo alla macchina per arrivare alla prossima meta: Perugia.

Marco Gasparri.