Finalmente è iniziato questo campionato di serie C e forse era persino meglio che non fosse mai partito, visto che a distanza di un mese dalla prima data prevista del 26 agosto ad oggi ci sono ancora squadre in bilico fra ricorsi al TAR e ripescaggi, mentre la Lega sceglie di non scegliere tenendo fermi al palo Novara, Pro Vercelli, Ternana, Catania e Siena le cui partite sono rinviate in attesa di una svolta.

A cascata queste problematiche arrivano dalla Serie B e si ripercuotono su tutti i vari campionati gerarchicamente inferiori, fino ai dilettanti. Ripercorrere tutte le varie fasi che hanno portato a questa situazione è quasi impossibile, di certo questa battaglia legale è servita a far riemergere tutta l’incompetenza delle istituzioni calcistiche e tutti i loro torbidi giochi di potere che inquinano quello che fondamentalmente dovrebbe essere solo un gioco.

Nel frattempo comunque, seppur a singhiozzo, si è ricominciato a giocare e pazienza se poi, ai tifosi che hanno ancora l’ardire di recarsi allo stadio, toccherà lo scotto di turni infrasettimanali e salti mortali vari per recuperare le partite fin qui saltate.

Anche per il Rimini, ritornato dopo due anni nel calcio professionistico dopo aver vinto in successione Eccellenza e Serie D, fa il suo esordio nella ritrovata Serie C solo stasera, in anticipo serale per diretta TV su SportItalia dopo che la prima gara in casa della Ternana è stata rinviata per i motivi di cui sopra. L’avversario di turno è comunque di tutto rispetto, ossia quella Triestina partita con l’ambizione di tentare la scalata alla cadetteria.

Il pubblico si attesta sulle 2.000 unità circa, con poco più di 1.200 abbonamenti stagionali. Nel settore ospite invece, inizialmente si vedono solo alcune decina di tifosi provenienti dalla città giuliana e solo a metà primo tempo farà il suo ingresso il contingente ultras in rappresentanza della Curva Furlan, con almeno 50 unità al seguito.

La curva est si presenta bella compatta ai nastri di partenza di questa stagione in cui, dopo le due precedenti in cui difficilmente si è potuta misurare con una qualche tifoseria, potrà tornare a confrontarsi con amici storici come i Sambenedettesi, presenti al loro fianco quest’oggi, e non di meno con vecchi rivali.

Se nella prima frazione il tifo è un monologo riminese, vista l’assenza di ultras ospiti, con l’ingresso dei triestini che subito alzano sfottò e cori contro i padroni di casa, l’atmosfera subisce una seria impennata. Evidentemente, anche se sono passati diversi anni dall’ultimo incontro, la rivalità nata negli anni della B è ancora viva e vegeta.

Da menzionare nella Est buoni battimani e un entusiasmo che monta in misura maggiore con il vantaggio in campo dei padroni di casa, cromaticamente evidenziato dallo sventolio continuo dei consueti bandieroni e da qualche due aste. Se nel primo tempo gli ospiti rimangono abbastanza compatti e i loro cori si mantengono su buoni livelli, supportati da numerose manate, nella ripresa partono molto sotto tono e, a parte un coro per ricordare Stefano Furlan, calano progressivamente e ulteriormente, sia vocalmente che a livello visivo, disunendosi parecchio come gruppo e perdendo in compattezza.

La est nella ripresa ha buon slancio, proponendo svariate torce e “flash” nel blocco centrale che creano un bell’effetto ottico. A seguire vengono esposti un paio di striscioni, il primo sullo scempio calcistico-istituzionale già trattati, il secondo a sostegno della propria curva, a seguito delle ultime pesanti diffide piovute su diversi suoi esponenti.

Dopo gli interminabili minuti di recupero, l’arbitro decreta il triplice fischio ed è il Rimini a festeggiare una sofferta ma meritata vittoria. Il miglior ritorno tra i professionisti insomma, celebrato anche dalla Est con una discreta sciarpata e tutta la squadra che si porta sotto il settore per festeggiare e cantare.

Delusione nella curva ospite dove comunque i giocatori giuliani si avvicinano ai propri tifosi per ringraziarli della presenza. Se sulla carta la squadra ospite pareva più forte ed esperta, è stata la forza del gruppo che ha permesso alla squadra Romagnola di primeggiare, sospinta da una buona prestazione della tifoseria, galvanizzata per aver ritrovato non solo la categoria malamente persa due anni fa, ma anche tifoserie degne di nota nel cui confronto trovare appunto stimoli ulteriori.

Gilberto Poggi