Il 2018 inizia con il Rimini capolista del proprio girone di serie D, dopo l’importante vittoria sul campo del Fiorenzuola. Quest’oggi, tra le mura amiche, dove affronterà la formazione Toscana del Tuttocuoio, la Curva Est celebra l’anniversario della prematura scomparsa di Alberto, più semplicemente Alby, storico ultras biancorosso nonché co-fondatore assieme ad altri due amici, all’epoca ragazzini, della Falange D’Assalto 1982, il gruppo più conosciuto, anche a livello nazionale della storia ultras riminese. Ovviamente nel corso degli anni tante cose sono cambiate in curva, seppur da un paio di stagioni faccia mostra di sé lo stendardo “Vecchia FAB”, rappresentativo di vecchi appartenenti al sopraccitato gruppo che hanno pensato a questo ritorno solo per affiancare i più giovani e volenterosi RED WHITE SUPPORTERS.

All’ingresso delle squadre in campo, una discreta fumogenata biancorossa colora la Est, il cui impatto cromatico è rafforzato oltre che dagli striscioni biancorossi, anche da quelli rossoblu degli amici di San Benedetto e Civitanova, presenti in buon numero.

Anche il portiere e capitano della squadra Scotti depone un mazzo di fiori in ricordo di Alberto e la curva sceglie di farlo attraverso uno striscione: “2008 ALBI VIVE 2018. CI HAI TRASMESSO LA PASSIONE, CON LA STESSA TI RICORDIAMO”.

Tra le poche tifoserie del girone che hanno un seguito ultras, seppur in numero risicato, ci sono quelli neroverdi del Tuttocuoio presenti infatti a Rimini e posizionati in tribuna centrale. Non passano certamente inosservati e oltre ai loro striscioni, a una bandiera neroverde sventolata spesso, cantano e sostengono la loro formazione meglio che possono. Scambiando poi quattro chiacchiere con uno di loro, colgo la difficoltà nel portare avanti un discorso simile, specialmente in trasferta, considerando che Ponte a Egola è una piccola realtà di provincia e in un periodo storico oltretutto, dove il calcio non trova grossi riscontri fra le nuove generazioni, eppure loro cercano comunque, tra mille difficoltà, di non saltare neppure una trasferta.

La Curva Est anche a livello visivo e canoro appare maggiormente partecipe delle recenti uscite e già dai primi minuti parte con un piglio decisamente buono. I consueti bandieroni sventolati colorano il settore centrale e con il ritmo di un tamburo sapientemente suonato, si dà il ritmo per le manate e battimani. Durante i 90 minuti non mancano i classici cori sia a favore dei propri diffidati, sia per gli amici sambenedettesi e civitanovesi, in particolar modo per Luca Fanesi, l’ultras ferito dalla polizia durante Vicenza – Samb a cui anche i tifosi ospiti rivolgono un coro.

Se nel primo tempo sembra tutto facile in campo per la squadra di casa, che trova il vantaggio già nella prima parte, nei minuti finali del secondo tempo gli ospiti trovano il meritato pareggio, punendo un avversario il cui demerito principale è stato quello di non aver chiuso la partita.

Gioia ovvia per i neroverdi al seguito, con la compagine che si porta sotto di loro per i festeggiamenti di rito. Da menzionare, sempre nella ripresa, una bella sciarpata in Curva Est accompagnata da qualche torcia accesa che crea un bell’effetto, oltre all’esposizione di un secondo striscione di benvenuto al piccolo Leo, figlio di un ultras della Est.

Seppur al triplice fischio ci sia un po’ di delusione per non aver chiuso la partita e allungato sulle dirette inseguitrici, oggi era fondamentalmente il giorno del ricordo di Alberto, per cui il risultato sportivo passa in secondo piano: per i ragazzi della Curva, il rispetto e il ricordo per chi non c’è più vengono al primo posto nella scala dei valori da tramandare di generazione in generazione.

Gilberto Poggi