Derby toscano tra i più avvincenti del girone A della Lega Pro. Se non altro, le due squadre e le due tifoserie hanno condotto, nel recente passato, una vita parallela. Sia il Siena che il Livorno hanno toccato il cielo con un dito approdando in Serie A: qualche buon campionato, parecchie soddisfazioni e poi la discesa in Serie B, campionato tutto sommato di buon livello.

Nel frattempo entrambe le tifoserie, per diversi motivi, hanno iniziato il proprio declino: da parte senese c’è stata l’uscita di scena del duo Ultras FightersRobur Alcool; su sponda opposta il passaggio di mano delle Brigate Autonome non è stato indolore.

Questa sera i numeri stanno a dimostrare che entrambe le tifoserie non sono ai loro massimi livelli, soprattutto facendo un paragone con il passato: i padroni di casa hanno un buon gruppo a centro curva ma lo stadio nel suo insieme è praticamente vuoto; i bianconeri portano il loro zoccolo duro di ultras, ma anni scorsi le loro presenze erano state assai superiori.

La serata non è sicuramente delle migliori, la pioggia cade fino a qualche decina di minuti prima del match ed allontana l’esercito di indecisi: così, a parte curva di casa e settore ospite, il resto dello stadio è praticamente un pianto.

Curva Nord che si presenta con qualche pezza amaranto nella zona centrale e con tre striscioni attaccati alla vetrata; presente tra questi l’immancabile “Spinelli vattene”, ormai vero e proprio tormentone della tifoseria.

Gli ospiti arrivano proprio in contemporanea all’inizio delle ostilità. Il tempo di appendere pezze e striscioni, di fare gruppo e parte subito il tifo. I senesi non mancano di ricordare i rapporti burrascosi con gli avversari odierni: parecchi cori contro gli amaranto vengono intonati per tutta la durata dell’incontro a far riemergere ciclicamente quel poco feeling che scorre tra le due tifoserie. Ovvi anche i cori per la squadra ma in questa serata quelli offensivi sono di gran lunga quelli che vanno per la maggiore. Gli ospiti cantano e neanche male, con poche pause e cori che risultano essere parecchio continui; magari non c’è mai quel cambio di passo ma è pur vero che i momenti di silenzio sono cosa assai rara. A livello di colore si affidano a qualche bella bandiera e già nel primo tempo organizzano una sciarpata dal risultato più che buono.

Se la tifoseria di casa ha il dente avvelenato contro la società, anche a Siena le cose non girano per il verso giusto e ad inizio secondo tempo viene organizzata una piccola coreografia contro la campagna acquisti di gennaio che, a detta degli ultras, ha portato solamente alcuni giocatori in precarie condizioni fisiche: striscione “Campagna acquisti fatta al 1° lotto 4° piano” e tifosi muniti di mascherina e copricapo da medici. Una volta fatto calare lo striscione, ne viene issato uno a seguire: “Il tuo giochino è la nostra passione” accompagnato dal coro “Il Siena siamo noi”.

La curva di casa espone ad inizio partita uno striscione per un ragazzo di non ancora diciassette anni morto per un incidente stradale; poi sostiene la squadra con parecchi battimani e diversi cori a ripetere. Pure a queste latitudini i cori sono abbastanza continui; anche se raramente viene coinvolta tutta la curva, il sostegno è sulle spalle dei più irriducibili che nonostante tutte le avversità del caso ci danno dentro fino alla fine dell’incontro, malgrado sul terreno di gioco il risultato sorrida alla squadra ospite. Si alza qualche coro contro alla presidenza ed a fine partita alla squadra vengono rivolti più fischi che applausi.

La Curva Nord non si limita a sostenere la squadra ma risponde colpo su colpo alle offese dei dirimpettai: la rivalità è sentita e se non altro mette pepe alla serata.

A fine partita qualche fischio per la squadra amaranto, mentre la gioia è tutta per il contingente ospite che saluta i propri undici con gli ultimi cori di circostanza.

Valerio Poli.