Siamo all’alba di un nuovo campionato, il settimo consecutivo nella serie cadetta. In questi anni abbiamo vissuto un’altalena di emozioni che hanno fatto provare piccole soddisfazioni, grandi illusioni e cocenti delusioni. In tutto ciò, abbiamo sempre avuto la più alta media spettatori, segno tangibile di un processo di maturazione – nei numeri e nella qualità – in atto nella nostra tifoseria, tornata in modo consistente al “San Nicola” all’indomani del fallimento dell’AS Bari.

Contrariamente alle recenti annate, la squadra sembrerebbe aver svolto una vera preparazione; la rosa presenta buone individualità, con interrogativi legati ad alcuni fattori come la condizione atletica con cui si arriverà a svolgere il finale di campionato e a come allenatore e società riusciranno a motivare, gestire e amalgamare il gruppo.

Siamo stanchi, è vero. Ma ciò non deve scalfire la nostra voglia di sostenere la squadra della nostra città, a prescindere da quelli che saranno i risultati. La dirigenza ha chiesto tre anni per poter porre le basi per un futuro solido e relativamente ambizioso: siamo al secondo anno e la programmazione che abbiamo chiesto a pieni polmoni sul finire dello scorso campionato, non ha ancora preso del tutto forma.

Siamo tifosi, non dirigenti: non vogliamo essere delle star quando si vince e non siamo responsabili delle sconfitte sul campo. Sarebbe troppo facile ed opportunistico esaltare tutto e tutti nei momenti felici e buttare la croce addosso a squadra e società quando si perde. E invece no: noi siamo “del Bari seguaci”, quelli che fanno dell’attaccamento e della partecipazione i propri tratti distintivi. Attenzione, questo non vuol dire che ci faremo andare tutto bene: SAREMO PRONTI A INTERVENIRE, NEI METODI CHE RITERREMO PIÙ OPPORTUNI, NEL CASO IN CUI DOVESSE VENIRE MENO L’IMPEGNO DA PARTE DI CHI SCENDE IN CAMPO E LA SERIETÀ DA PARTE DELLA DIRIGENZA.

Al popolo biancorosso, chiediamo solo di non esaltarsi troppo nelle vittorie e di non disunirsi nei momenti difficili, continuando a seguire le vicissitudini del Bari con la passione di sempre.

Dimostriamo, ancora una volta, di essere una tifoseria che merita ben altri palcoscenici: facciamolo nei fatti, mettendo da parte mugugni, “celodurismi” e confronti con il passato, seguendo la Bari con orgoglio, portamento e dignità.