Finito il tempo di bikini e abbronzanti, si ritorna ad affollare gli spalti. Un altro anno da ultras, un altro anno pronti a lottare tra repressione e assurdi divieti, coscienti che, malgrado tutto, nulla può fermare la passione di chi, fra mille difficoltà, indossa ancora una sciarpa al collo, in casa e in trasferta, col bello o cattivo tempo. Chi è ultras non si piega né alle intemperie e né alle imposizioni di chi comanda: siamo ultras e, come recitava una canzone anni ‘80, “portiamo sconvolgimento negli stadi e nelle città”.

Ritornando alla gara di oggi fra Fermana e Recanatese, dopo aver osservato un minuto di raccoglimento per ricordare Fabio, un dirigente della Recanatese venuto a mancare in settimana, i gialloblu salutano il loro ritorno in serie D con una bella fumogenata come non ne vedevo da tanto tempo, e scandendo a più riprese il nome della propria squadra con dei stupendi battimani. Ad onor del vero mi aspettavo qualche persona in più in curva, ma coi tempi che corrono va bene anche così. Malgrado indossino tutti delle magliette sia gialle che blu e con bandiere sempre al vento, dando un bel colpo d’occhio, ci sono troppi vuoti tra un coro e un altro, ed è un peccato perché quando cantano tutti con le mani alzate l’effetto è veramente bello da vedere e sentire. Nota positiva è che i padroni di casa non accusano lo svantaggio della propria squadra, e nel periodo in cui erano sotto di un gol i cori sono stati molto prolungati.

Capitolo ospiti. Tutti a petto nudo i circa 50 Recanatesi presenti oggi, che fanno quadrato e, dopo aver alzato uno striscione per il loro dirigente scomparso, partono con dei bei battimani, cori contro la repressione e per gli ultras detenuti. Anche loro, come i dirimpettai, risulteranno leggermente discontinui. Fra un coro e un altro, molto bello quello sulle note di “La vita è tutto un quiz”. Ancora più bello quando si dividono in due gruppi, cantando prima con un gruppo e poi con l’altro, per poi “azzuffarsi” fra di loro.

La gara termina 1-1. Malgrado tutto posso ritornare a casa soddisfatto per avere vissuto un’altra giornata assistendo allo spettacolo che più mi piace.

Francesco Fortunato.