Il Legnago ospita al “Sandrini” la capolista Pro Sesto, promossa in serie D nella stagione 2011-12, dopo il fallimento del 2010 e la nascita della nuova Pro che ha vinto di seguito il campionato di Promozione e poi quello di Eccellenza. La società di Sesto San Giovanni ha compiuto cent’anni e ha alle sue spalle cinque partecipazioni in serie B, 24 in serie C e 28 in serie D. Un piccolo patrimonio della tradizione calcistica nostrana.

Da Sesto arrivano circa 60/70 tifosi con alcune macchine ed un pullman, una parte si dispone in tribuna con lo striscione “Ovunque orgoglio sestese Pro Sesto”, mentre il resto del contingente si sistema dalla parte opposta, su una tribunetta di 4-5 gradoni, esponendo diverse pezze con scritto “Gruppo Sestesi al seguito”, “Non si vedono ma ci sono”, “Manipolo sestese”, più altre con lo stemma della città.

Ad inizio partita viene esposto un piccolo striscione a favore del padre di un tifoso sestese malato da tempo: “Angiulin mola no!!”.

Per tutto il primo tempo sono parecchi i cori: “Ovunque voi giocate noi ci siamo”, “Noi vogliamo questa vittoria”, “Tutta la curva deve cantare i ragazzi han bisogno di voi”, “Non ci avrete mai come volete voi” ed anche altri a favore della Pro Vercelli (“sempre fratelli”) e contro Monza (“chi non canta va a vedere il Monza”) e Novara.

Nel secondo tempo inizia a partire il coro “è ora di fare goal” e, subito dopo, la Pro Sesto passa in vantaggio. “La capolista se ne va” cantano i tifosi ospiti. Pochi minuti dopo c’è il raddoppio, e per l’occasione viene accesa anche una torcia.

Per quasi tutto il resto della partita, i tifosi della Pro Sesto hanno cantato a più riprese “la capolista se ne va”, per poi finire i festeggiamenti per la vittoria con diversi abbracci con alcuni giocatori ed una mini invasione, rimasta comunque ai bordi della pista di atletica.

Fabio Bisio.