Partita interessante sul terreno di gioco, visto che le due squadre hanno interessi comuni. La salvezza è l’obiettivo indicato ad inizio stagione e, se l’Atalanta ha dalla propria esperienza ed un tasso tecnico maggiore, il Livorno mette in campo grinta e determinazione, qualità essenziali per una neopromossa che non vuole fare brutta figura nel massimo campionato.

Sugli spalti è la tessera del tifoso a dettare legge: la Curva Nord bergamasca è stata fin da subito esplicita, del resto la guerra al calcio moderno e alla repressione ha visto la tifoseria atalantina sempre in primo piano, poi alcuni atteggiamenti ed alcune azioni possono essere più o meno condivisibili, ma è chiaro come il sole che i berghem hanno pagato in prima persona per alcuni atteggiamenti abbondantemente sopra le righe. Inevitabile che nel settore ospiti giungano un buon numero di tifosi, ma siamo lontanissimi dai numeri portati in tempi non lontani, quando la tessera era solo una spauracchio che purtroppo in seguito ha preso forma.

Per la curva di casa, invece, nessuna sostanziale novità: striscioni e pezze sono al proprio posto ed anche la cornice di pubblico è più che buona per una partita che si gioca in un orario che almeno un tempo si diceva insolito, le 12:30, ma che ora sta cominciando a diventare abituale. Potere delle televisioni, sempre a caccia di spazi dove trasmettere partite, moviole e dirette gol, infischiandosene abbondantemente del pubblico che proprio non può rinunciare allo stadio. I padroni di casa si presentano comunque con una curva ben piena, mentre gli ospiti si possono stimare in circa 250 unità.

Ad inizio partita, nel settore dei bergamaschi si notano diverse bandiere e addirittura una torcia viene accesa in maniera clandestina e subito gettata a terra, mentre la curva di casa preferisce partire con i cori: l’incitamento degli ultras amaranto è continuo, inevitabile qualche pausa dovuta al fatto di dover coordinare senza megafono o impianto audio una bella fetta di curva; i risultati comunque non sono assolutamente da disprezzare, visto che qualche coro riesce davvero bene, così come qualche manata che coinvolge gran parte del settore. I cori dei locali sono tutti per la squadra e per la città, pochissime divagazioni se non per ricordare i diffidati, poi si torna ad incitare gli undici protagonisti. A livello di colore si nota qualche bandiera ma, in questo pomeriggio, causa il forte vento di libeccio, anche le bandiere risulteranno più rare.

Gli atalantini non sono proprio tifosotti in gita scolastica, un buon numero di ragazzi prova a farsi sentire e vedere, ed alla fine anche la loro prestazione, pur tra alti e bassi, non è nemmeno così malvagia: diversi cori per la squadra, parecchie bandiere a dare un tocco di colore e cori a ricordare Morosini, cori che hanno il potere di prendersi una buona dose di applausi da tutto lo stadio, specialmente dalla gradinata e dalla tribuna che sono i settori confinanti a quello ospite. Anche i Livornesi presenti in Curva Sud si fanno notare per lo sventolio di diverse bandiere, a livello di cori possono fare poco visto il loro numero esiguo ma, nonostante questo, di domenica in domenica, timbrano la presenza casalinga.

Tra le due tifoserie indifferenza assoluta, qualche ruggine del passato è stata messa da parte con la vicenda Morosini: il giocatore nato nelle giovanili dell’Atalanta, è deceduto con la maglia del Livorno e ad ogni occasione, le due tifoserie fanno a gara nel ricordarlo.

Valerio Poli.