Novara Padova, occasione buona per il riscatto per tutte e due le compagini, il Novara per consolidare quanto di buono fatto a Brescia, Padova che invece è chiamato a togliere lo zero dalla classifica.

Per i tifosi novaresi, Padova porta alla mente molti piacevoli ricordi del recente passato. È ancora vivo nell’immaginario collettivo il 2-0 della finale playoff che sancì la promozione dei piemontesi nella massima serie. Appena lo scorso campionato, la vittoria con il Padova fu l’inizio del ciclo di 7 vittorie per la squadra di Aglietti.

Lo stadio ha ancora molti posti vuoti che non verranno riempiti, ma subito sposto l’attenzione sulle due curve. La Nord, casa degli ultras azzurri, fatica, come spesso accade, a riempirsi: infatti la parte centrale, dove trovano posto gli ultras, è occupata da circa 150/200 persone (ad essere ottimisti) pronte a sostenere la propria squadra, cosa le cui colpe non sono ovviamente da attribuire a chi si batte ma a chi se ne infischia. La balaustra regge le pezze dei diversi gruppi del tifo organizzato novarese, Sezione, Vecchio stampo e Zoo.

Volgendo lo sguardo a Sud, il settore ospiti conta circa un 80ina di padovani giunti in terra novarese. Passando in rassegna le pezze esposte in balaustra si notano, oltre quelle dei vari club di tifosi, anche le sigle dei gruppi ultras padovani. La Juventude, fresca dei 18 anni appena compiuti, Tribuna Fattori, Fronte opposto e 29 gennaio 1910. La loro presenza è dettata dalla loro scelta di sottoscrivere l’away card, una soluzione, a dire di molti, migliore della famigerata TdT.

All’ingresso delle squadre, gli ultras di casa si compattano e a gran voce si fanno sentire chiedendo la vittoria, sul versante opposto gli ultras padovani si compattano a quadrato, spostandosi verso il lato destro del settore loro dedicato; passa qualche secondo e un forte “Padova, Padova” si leva dagli spalti.

L’inizio della partita non è dei migliori, infatti la partita stenta a decollare come, ahimè, anche il tifo da ambedue le parti non è a livelli eccelsi, comunque i cori delle due tifoserie ci sono e fanno da degno sottofondo al match.

I novaresi, il cui zoccolo duro è stato ridotto dalle diffide recenti, prediligono i cori più prolungati, accompagnati dai battimani che coinvolgono buona parte della curva. I biancoscudati, invece, si sentono a sprazzi con forti cori a ripetere, solitamente inneggianti la squadra.

I cori prolungati dei novaresi sono occasione per colorare il settore, con ben tre bandieroni che vengono fatti sventolare ed offrono una piacevole nota cromatica. Parlando di colore, anche dagli spalti ospiti qualche bandierina “aiuta” un bandierone crociato che sventola dal settore ultras.

La curva di casa ricorda due ultras novaresi prematuramente scomparsi, cosa che avviene in tutte le partite, un bel gesto per ricordare amici e compagni di tifo che li guardano dall’alto. Vengono inoltre sostenuti tutti i diffidati con il classico “Diffidati sempre presenti”.

I padovani, dopo qualche minuto di silenzio, scandiscono a gran voce “Palermo Palermo”, salutando i fratelli rosanero avversari nella scorsa settimana, l’unico gemellaggio della curva ospite che resiste ancora dopo 30 lunghi anni.

Il primo tempo, non proprio entusiasmante, si chiude sullo 0-0 accompagnato da un forte “fino alla fine Forza Novara”. Il secondo tempo parte forte, i novaresi chiedono il gol per loro e quasi profeticamente l’arbitro decreta la massima punizione per il Novara. Dal dischetto Buzzegoli non tradisce e mette in rete alle spalle di Colombi. Gol che accende lo stadio, che esulta all’unisono assieme agli ultras.

La rete spegne i padovani mentre ha un effetto rinvigorente per i novaresi, che fino a quel momento avevano faticato a farsi sentire. Il dispendio vocale e le poche presenze fanno sì che il tifo novarese vada poi a scemare, la difficoltà viene coperta dall’incessante battimani che accompagna la partita.

I padovani, assorbito il colpo per la rete subita, si fanno sentire nuovamente con qualche perentorio coro secco. La squadra, probabilmente sentendo il calore dei tifosi, mette alle strette il Novara che, con il coltello tra i denti, difende la propria porta. I tifosi azzurri capiscono il momento di difficoltà e cercano di coinvolgere il resto dello stadio che, questa volta, risponde bene ed aiuta a far riecheggiare qualche coro.

La partita volge al termine e il Novara porta a casa tre punti d’oro, mentre il Padova, che colpisce anche un palo con Pasquato, torna a casa con qualche evidente rammarico. La squadra di casa raccoglie il giusto applauso dai propri tifosi, invece i padovani chiamano a colloquio il capitano Iori: il contenuto del discorso non è dato saperlo, ma è facile presumere, data anche la situazione di classifica, verta sulla mancanza di attributi fin qui dimostrata.

Alessio Farinelli.