Giornata di transizione a Pisa, dove sulla panchina siede un nuovo mister, quel Ciccio Cozza apprezzato, non troppe stagioni fa, in serie cadetta e nella massima serie come centrocampista dai piedi buoni.

Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, la pioggia caduta abbondantemente per tutta la mattinata e nell’ora di pranzo ha tenuto alla larga i più indecisi, quelli che a seconda del clima e della classifica della propria squadra decidono se andare o meno allo stadio.

Oggi anche la Curva Nord si presenta con qualche vuoto di troppo, della gradinata meglio non parlare perciò, a sensazione, quella di questo pomeriggio è stata la gara con meno pubblico dall’inizio della stagione. Sarà compito della squadra e della società, magari con qualche acquisto mirato, richiamare il pubblico all’Arena Garibaldi.

Se qualche assenza è più che percepibile, gli ultras sono sempre al proprio posto di battaglia. Al centro della curva si nota lo striscione “Mau Ovunque” e le bandiere dei gruppi cominciano a sventolare prima dell’ingresso delle squadre sul terreno di gioco.

Settore ospiti deserto ed ingresso in campo che viene salutato dalla curva di casa con qualche bandiera e con un paio di striscioni a firma Svitati e Sconvolts.

Inizia la partita e la Curva Nord si schiera decisa al fianco della squadra, non un coro di contestazione, non un fischio vola dal settore centrale; il tifo degli ultras è tutto per gli undici giocatori ed i cori sono tutti di incitamento. Qualche bandiera dona un tocco di colore, il tifo è continuo, anche se non c’è la bolgia di altre giornate però non ci sono nemmeno quelle pause prolungate che un po’ stonano, soprattutto da parte di chi gioca tra le mura amiche ed ha dalla propria il fattore numerico.

Se gli ultras ce la mettono tutta per farsi sentire dai ragazzi in campo, dagli altri settori piove qualche fischio quando la squadra rallenta il gioco o è a corto di idee. Evidentemente il cambio del mister deve ancora essere assimilato, così il Barletta si rende pericoloso in un paio di circostanze.

Verso il trentesimo minuto fanno il loro ingresso nel settore ospiti circa venticinque ultras barlettani, che si compattano dietro le tre pezze del Gruppo Erotico e cominciano a fare il tifo: il primo coro è a favore dei diffidati, poi c’è un ritmato “Bar-let-ta” accompagnato da un discreto battimani, infine gli immancabili cori per la squadra. Dalla mia postazione, sotto la curva di casa, è ovvio che faccio fatica a sentirli, ma già dal loro ingresso denotano una bella compattezza e un tifo abbastanza costante visto che i battimani che producono sono quasi continui.

La prima frazione termina sul nulla di fatto, gli ultras neroazzurri accompagnano la squadra negli spogliatoi a colpi di cori, mentre dagli altri settori piove qualche isolato fischio.

Nella ripresa cambia la musica, il Pisa comincia a prendere in mano la partita e prova con più incisività a portarsi in avanti. Il tifo resta alto in Curva Nord, mentre sotto agli ospiti posso apprezzare la loro quadratura ed il loro tifo. Ovviamente l’aspetto numerico non gioca a loro favore, comunque offrono dei cori a ripetere niente male, si danno un bel daffare cercando di essere sempre in movimento e provano anche un coro a due voci separandosi fisicamente in due gruppi. La continuità non può essere la loro arma migliore, qualche pausa c’è ed è evidente, però hanno il gran merito di arrivare fino a fine partita portando avanti il loro tifo. Ciò che non gira a loro favore è il risultato sul campo: il Pisa passa in vantaggio e poco dopo riesce a raddoppiare, chiudendo virtualmente la gara. Gli ultras biancorossi perdono un po’ la pazienza e cominciano a contestare, mister Orlandi finisce sul banco degli imputati, ma anche qualche giocatore non viene risparmiato.

Sulle ali dell’entusiasmo in Curva Nord il tifo prende vigore, vengono accese alcune torce e viene mostrato uno striscione (“Mounir siamo con te”), i cori sono continui e si prendono di mira i nemici fiorentini e livornesi. Il Barletta prova a trovare almeno il gol della bandiera, il Pisa punge in contropiede ma il risultato non cambia.

Al termine della partita ovvia la gioia del pubblico e della squadra neroazzurra, mentre i giocatori biancorossi si portano sotto il settore ospiti ma, invece degli applausi, si prendono il coro “Merda siete e merda resterete”. Non resta che alzare i tacchi e tornare mestamente negli spogliatoi.

Valerio Poli.