Se di derby si deve parlare bisogna pur fare le debite proporzioni, prendendo in esame i rapporti tra le due tifoserie e gli incontri precedenti: tra Pisani e Grossetani vige un reciproco rispetto, le due tifoserie si sono scambiate striscioni e parole di stima senza mai arrivare ad una amicizia oppure ad un vero e proprio gemellaggio, perciò per questo pomeriggio c’è da aspettarsi che fili tutto liscio per quanto riguarda l’ordine pubblico, nonostante la parola “derby” evochi, in Toscana, scontri fratricidi.

Il Pisa è lanciato sulla vetta della classifica e c’è da attendersi un buon numero di spettatori: l’Arena Garibaldi non tradisce ed in effetti, dal movimento che c’è fuori lo stadio già un’ora prima del via, si capisce che se il pubblico non sarà quello delle grandissime occasioni, è pur vero che di questi tempi sarà grasso che cola.

I maremmani arrivano a Pisa in due tronconi, i primi a fare l’ingresso nel settore ospiti sono i tifosi appartenenti ai club oppure quelli arrivati con mezzi propri, del resto in auto il viaggio dura appena un’ora e mezza perciò, considerando che non si tratta di una partita a rischio, sono diversi i tifosi che optano per questa opzione. Gli ultras arrivano alle porte del settore ospiti quando mancano una ventina di minuti al via, già si fanno sentire e vedere all’esterno con i primi cori e con le bandierine che vengono sventolate. L’ingresso della pattuglia degli ultras maremmani ha il potere di vivacizzare il settore e di colorarlo a dovere: diverse pezze vengono attaccate alla vetrata ed alla balaustra, gli ultras si compattano decisamente bene e cercano di coinvolgere anche quei tifosi arrivati con mezzi propri. L’invito viene parzialmente raccolto, alcune persone si uniscono al gruppo degli ultras della Curva Nord formato trasferta, e si comincia a scaldare le ugole caricando i giocatori e lanciando un paio di cori offensivi verso i Livornesi, cosa che non può che far piacere al pubblico locale che ricambia con un sonoro applauso.

Si arriva al momento dell’ingresso in campo delle due squadre, nel settore ospiti viene organizzata una sciarpata e qualche audace accende un fumogeno rosso immediatamente gettato a terra, mentre in Curva Nord si preferisce dare un tocco di colore con i bandieroni dei gruppi. Qualche vuoto si nota nella curva di casa, evidentemente qualcuno si è attardato all’esterno e si perde immancabilmente i primi istanti di gioco.

Gli ospiti fanno un bel quadrato, sono estremamente compatti ed i loro cori sono abbastanza continui, pochissime pause ed una varietà canora non sempre facile a trovarsi tra le tifoserie. Numerosi cori sono in teoria quelli tradizionali, ma la tifoseria grossetana li ha modificati a proprio piacimento, così anche il coro sentito e risentito in tutti gli stadi d’Italia, diventa, almeno in parte, originale. A livello di colore si fanno notare per qualche bandierina e per un paio di due aste veramente carini, il loro stile è abbastanza ricercato così, esteticamente, non lasciano per nulla a desiderare. Cori per la squadra e per la città, battimani compatti, i Grossetani si dimostrano in buona forma e desiderosi di lasciare il timbro in questa partita. Quando la voce cala, è la volta di sfoderare la seconda sciarpata della giornata: il risultato è positivo, grazie anche alle bandierine che fanno da contorno.

La curva locale può schierare i numeri tradizionali, gradoni ben pieni con qualche inevitabile vuoto ai lati e cori che, quando sono cantati a tutto settore, risultano davvero potenti. Il tifo dei padroni di casa è tutto un susseguirsi di cori e battimani, viene sostenuta la squadra alla grande, in alcuni frangenti anche la gradinata partecipa attivamente al sostegno, mentre a livello di colore un paio di bandiere di Sconvolts e Rangers fanno da padrone.

Sul terreno di gioco le emozioni sono rare, il Pisa ha una certa supremazia ma il Grosseto si difende bene e non manca di ripartire in contropiede. Il gioco non emoziona il pubblico sugli spalti ma, ciò nonostante, le due tifoserie ci danno dentro alla grande per tutti i primi quarantacinque minuti. Il termine delle ostilità decretato dal direttore di gara, manda le due formazioni negli spogliatoi accompagnate dai cori dei rispettivi ultras che evidentemente hanno apprezzato l’impegno profuso sul terreno di gioco.

La seconda frazione di gioco si apre con l’esposizione di uno striscione in Curva Nord che ricorda l’omicidio di Gabriele Sandri, vicenda drammatica, unico caso, a mio parere, che ha visto gli ultras uniti e compatti nel chiedere a gran voce la verità. Quello che in definitiva chiedono oggi a chiare lettere gli ultras pisani: “Giustizia per Gabriele” recita lo striscione, a seguire vengono intonati cori contro le forze dell’ordine ed a favore degli ultras, nel settore opposto si applaude l’iniziativa degli avversari e non si manca di ribadire a colpi di cori il pensiero sulla vicenda.

Chiuso il capitolo Sandri, le due tifoserie tornano a concentrarsi sulla partita, dalla mia posizione sotto la Curva Nord locale stento a sentire gli ospiti ma posso assicurare che la loro prestazione è fatta di cori, bandiere e battimani, perché se raramente sento la loro voce, visivamente li vedo in continuo movimento e tra le altre cose, degnano i presenti anche della loro terza sciarpata della giornata.

La curva di casa può mettere in campo numeri notevoli, così il tifo è continuo e compatto, i cori partono dalla balaustra e sono immediatamente recepiti dall’intera curva. A volte a cantare è tutto il settore, in altri casi è lo spicchio centrale, ma in definitiva il tifo ha sempre una notevole intensità. I cori vertono principalmente sul sostegno alla squadra, in un paio di casi vengono menzionati i rivali livornesi, poi è la volta di coinvolgere nel tifo pure la gradinata, e quando la voce cala si opta per una sciarpata.

Sul terreno di gara il risultato è inchiodato sullo 0-0, il finale di partita è un po’ più movimentato ed il tifo vive di fiammate improvvise. In alcune circostanze è praticamente tutto lo stadio a spingere la squadra nerazzurra all’attacco. Il risultato sul campo non si sposta da quello di partenza ed al triplice fischio di gara entrambe le squadre vanno a scambiare i saluti di rito sotto i rispettivi settori. Da segnalare, infine, la presenza dei gemellati dell’Ambrì in Curva Nord con tanto di striscione GBB.

Valerio Poli.