Clima pesante in casa Universitatea Cluj. La storica società transilvana, che vede lo spettro del fallimento dietro l’angolo, naviga nelle acque basse della classifica e una retrocessione le potrebbe essere fatale.

Vista la situazione di pesante ostilità nei confronti della società, la curva di casa fa il suo ingresso con quindici minuti di ritardo; in quei 15 minuti nel settore campeggia uno striscione con su scritto “La nostra assenza riflette la realtà, voi distruggete l’Universitatea”.

Al loro ingresso gli ultras si compattano al centro della curva e circa 150 ragazzi iniziano i primi cori, molto potenti, di supporto alla squadra.

In tribuna, in uno spicchio attaccato alla curva, presenti invece gli “Ultras 19”, circa una trentina, che si accodano ai cori che partono dal centro della curva.

L’ingresso dei gruppi è accompagnato dall’esplosione di un petardo.

Nel primo tempo la curva si fa sentire con sciarpate, diversi battimani e cori di sostegno; in più anche un coro per “Rosia Montana”, una battaglia che sta infiammando la Romania su una zona montana di particolare interesse storico-archeologico che il governo vuole vendere agli americani.

Il secondo tempo si apre invece con una coreografia nel settore dei ‘19 in ricordo di Dan Anca, indimenticata bandiera dei “Septcile Rosii”, che viene anche accompagnata dall’accensione di una torcia, mentre nel settore dei ‘19 compariranno anche altri due striscioni, uno in avvio “Chevron e RMGC si prendono la ricchezza e ci danno la morte” (questo riferito alla Chevron e alla Rosia Montana Gold Corporation, le compagnie interessate allo sfruttamento minerario di Rosia Montana) e uno nel finale con su scritto “Nella vostra fuga disperata per i soldi, avete distrutto ciò che era stato costruito in dieci anni”.

La ripresa si apre e si chiude con i locali in campo alla disperata ricerca del pareggio. In questo clima il sostegno della curva aumenta di intensità, dal centro partono anche un paio di cori in italiano, oltre che un’altra sciarpata.

Sul finire della partita in curva viene bruciato lo striscione di carta dei primi quindici minuti, e gli ultras abbandonano lo stadio con 10 minuti di anticipo.

Sempre in segno di protesta, diversi gruppi della curva locale non hanno appeso la pezza per tutta la partita.

A fine partita pesante contestazione di fronte agli ingressi della tribuna e degli spogliatoi.

Capitolo ospiti: gli ultras del Poli Timisoara non seguono più la squadra da due stagioni, dopo che il sindaco ha prelevato il titolo sportivo da un’altra città e i colori sociali sono cambiati dal classico bianco-viola al bianco-nero.

Alessandro Piccioni.