Seppur ci si giochi un passaggio del turno, queste prime gare di Coppa Italia hanno ugualmente i forti connotati del calcio d’Agosto. Sarà che in effetti il periodo è proprio quello, sarà che le squadre hanno ancora le gambe imballate dalla preparazione e non sfoderano propriamente un calcio di gran classe, sarà che molti tifosi sono in ferie e certo il modesto appeal dell’avversario non induce a far rientro anticipato. Per tutta questa serie di motivi e last but not least, come direbbero gli inglesi, finanche per la vituperata tessera del tifoso che tiene alla una buona fetta di tifosi ospiti che hanno deciso di obiettare, questo Varese-Vicenza si gioca di fronte ad una cornice di pubblico che non è quella che si direbbe “delle grandi occasioni”.

Anche nella locale Curva Nord c’è qualche vuoto ma, tutto sommato, fra i vari settori del “Franco Ossola”, è senza dubbio quello che ha risposto (come suo solito) con più calore a questa chiamata del cuore. Il tifoso fidelizzato, in buona sostanza, è quello che da sempre è stato fedele per propria attitudine e questa tessera del tifoso non ha spostato di un centimetro le carte in tavola, visto che i “semplici tifosi” continuano a vestire ovunque i panni degli “occasionali”. La “fedeltà” non la si sottoscrive con un modulo o acquistandola pre-ricaricata, piuttosto è un insieme di gesti concreti, un giuramento d’amore eterno ed intimo fra il tifoso e i propri colori: aggiungere burocrazia, percorsi tortuosi e mille cavilli vari non serve a fidelizzare un bel niente, non combatte la violenza e non incentiva le famiglie a tornare allo stadio. Gli stadi sono sempre più vuoti e gli unici che ci hanno guadagnato in tutto ciò, sono solo i politici che hanno ottenuto propaganda gratis inzuppando nel moralismo ipocrita, le banche e le società di ticketing online che hanno rastrellato sul mercato ulteriori clienti.

Buttando un occhio alla parte di stadio preposta ad accogliere i vicentini, si possono scorgere una decina di unità al seguito dietro tre pezze biancorosse tra cui l’immancabile “Moreno Presente”, in memoria della storica figura del tifo vicentino. La loro partecipazione all’evento è commisurata alla loro limitata consistenza numerica, diciamo che per lo più si limitano a seguire la gara senza troppa enfasi.

Molto più vivace il gruppo capitanato dai “BH Varese ’98” (Blood & Honour) che, pur senza alcuna particolarità a livello coreografico, si fanno notare con un degno supporto canoro e per diversi battimani. Presenti anche alcune altre pezze come “Sette laghi”, “Skannati” e “Calcinate group”. Per restare in tema con il calcio d’agosto, si può dire che anche per loro è stata l’occasione per scaldare le ugole in vista dell’imminente stagione e delle gare in cui la posta in palio sarà molto più alta.

In campo finisce con l’affermazione di misura della squadra di casa. Prossimo avversario la Juve Stabia.

Gilberto Poggi.