Oltre a costituire un precedente giudiziario pesante, sta facendo notizia, in Germania, la condanna a pene detentive da 6 a 18 mesi per quattro ultras dello Schalke O4, rei di aver iniziato uno spettacolo pirotecnico che, durante la partita in casa contro l’Eintracht Francoforte del 2012, avrebbe provocato “serie lesioni” a diversi tifosi seduti nelle vicinanze.

Più nello specifico, in quella partita di due anni fa, furono accesi, all’ingresso in campo delle due squadre, 18 articoli pirotecnici tra torce e fumogeni (almeno secondo la ricostruzione del tribunale, basata sulle riprese della videosorveglianza). La torciata contestata è partita da uno dei gruppi ultras dello Schalke: infatti tutti e quattro i ragazzi condannati appartengono agli Hugos. I tifosi lesi, molti dei quali sono stati anche ricoverati in ospedale, avrebbero riportato, secondo le perizie mediche, “ansia, mucose irritate e lacrimazione agli occhi”, causate dalla fuoriuscita di fumo e di ossido di magnesio.

Oltre al reato di lesioni personali, i ragazzi degli Hugos hanno dovuto rispondere di violazione delle norme federali sulla sicurezza negli stadi e per il danneggiamento di uno striscione pubblicitario. In aggiunta alle pene detentive, sospese con la condizionale, è scattato anche il Daspo per tutte le manifestazioni calcistiche in tutto il territorio nazionale ed in tutte le categorie.

Sempre nel 2012, dopo gli incidenti nella partita contro il Borussia Dortmund, erano già scattate un centinaio di diffide verso altrettanti ultras dello Schalke che, tuttavia, sarebbero legalmente entrate in vigore solamente dopo la partita contro l’Eintracht, consentendo, così, ai destinatari del provvedimento di presenziare anche in quella occasione. Dopo il contestato spettacolo pirotecnico, inizialmente furono una sessantina le persone indagate, fino a ridursi ufficialmente alle quattro arrivate a giudizio.

Sotto il profilo del diritto, non essendoci stati feriti veri e propri, appaiono eccessive le pene inflitte, offrendo, alla giurisprudenza, alle autorità e all’opinione pubblica, un ulteriore pretesto per un giro di vite contro l’accensione di materiale pirotecnico negli stadi. Per quanto riguarda la questione nel merito, la torciata, riproposta anche nel video allegato, non sembra differire da altri spettacoli analoghi, se non maggiori, che, spesso, si vedono negli stadi di tutta Europa, senza nessuna conseguenza per i tifosi. Sarebbe almeno lecito chiedersi come mai, questa volta, la torciata avrebbe provocato una autentica psicosi collettiva.

Stefano Severi