Inutile girarci attorno, la Tessera del Tifoso è stata uno spartiacque indelebile che nell’immediatezza ha compattato e cementificato gran parte dei gruppi ultras, col tempo si è rivelata invece più dannosa di qualsiasi diffida, un’arma molto più sofisticata di qualsiasi altro processo di controllo di massa.

Eppure alla sua nascita l’intero movimento ultras, con poche e rare eccezioni, veronesi su tutti, aveva unitamente urlato allo scandalo ed il materiale prodotto dai gruppi, con striscioni e manifestazioni al riguardo, è lì a ricordarci come quella maledetta card è sembrata subito indigesta.

Il tempo ha mitigato tale approccio, c’è chi ha fatto un passo indietro, c’è chi si è accodato alla maggioranza, ognuno con le sue buone ragioni, ci mancherebbe, a dimostrazione di come gli ultras difficilmente riescano a far quadrato. Troppe differenze, magari anche troppe diffidenze e il grosso neo di voler necessariamente spaccare il capello in quattro.

Il risultato è stato un lento disgregarsi di gruppi che, incapaci di adeguarsi alla novità oppure oltranzisti su certe posizioni, hanno deciso di farsi da parte e lasciare campo libero.

Gli Ultras Tito Cucchiaroni e la Gradinata Sud invece sono stati artefici di una battaglia contro la tessera che è andata ben al di là del semplice coro intonato, della felpa a tema indossata allo stadio o dello striscione che resta fine a se stesso. I doriani hanno saputo fare quella controinformazione che spesso e volentieri è ciò che realmente la gente chiede, il tifoso medio deve essere informato sui pericoli e sulle conseguenze di un tale cambiamento radicale, poi sta a lui decidere il dar farsi.

I doriani, volenti o non volenti, ci hanno messo la faccia, ovviamente non sono stati i soli, l’elenco sarebbe lungo e sicuramente lascerei fuori parecchi gruppi. Posso solo però immaginare la gioia, l’emozione e le sensazioni provate nel varcare di nuovo il cancello di un settore ospite per di più quando davanti a te ci sono gli Ultras Granata, non proprio gli ultimi ultras a nascere.

Ebbene sì, i doriani son tornati in trasferta, questa volta senza sotterfugi, liberi di entrare, appendere pezze e striscioni e sventolare le loro bandiere. Ovviamente non può mancare uno striscione a tema sulla questione tessera del tifoso, non può neanche mancare il tifo, compatto, caldo, come non si sentiva da tempo. E non possono mancare nemmeno le reciproche offese a rimarcare una rivalità che si perde nella notte dei tempi. Del resto granata e doriani si sono a lungo contesi la palma di prima tifoseria ad usare la denominazione “Ultras”, diatriba questa mai chiarita o, almeno, ognuno porta l’acqua al suo mulino. Ovviamente, ci mancherebbe. Ma ritrovare ancora in uno stadio Ultras Granata e UTC è sempre un bel vedere.

Testo di Giovanni Padovani.
Foto di Alberto Cornalba.