Ventitre anni dopo la finale di Coppa delle Coppe nel mitico stadio Wembley di Londra, dove il Parma conquistò la vittoria contro la squadra di mio padre (l’Anversa), ho modo di rincontrare gli Emiliani a ben altri livelli, in uno stadio piccolissimo. Che cambio dal passato ad oggi: l’Anversa gioca da più di dieci anni in serie B, e per il Parma è andata ancora peggio visto che attualmente si ritrova in Serie C.

Quando arrivo allo Stadio Druso di Bolzano, la differenza è schiacciante: a Wembley ci furono 90.000 spettatori, oggi persino 3.000 posti sono ben lontani dall’essere esauriti, e il numero ufficiale di spettatori (2.500 secondo le cronache) mi pare un tantino aumentato, forse per motivi pubblicitari in vista delle prossime partite…

Ciononostante, quando entro allo stadio mi sento un po’ come tanti anni fa. Niente prefiltraggio, niente tornelli e in tribuna posso sedermi dove voglio. Un tempo tutto ciò era normale, oggi funziona così quasi esclusivamente in partite di categorie minori. Che tristezza!

I ragazzi di casa (una decina) si posizionano dietro il loro striscione “Eagles supporters”. Ad inizio partita effettuano un discreto battimano, mentre successivamente sventolano qualche piccola bandiera. Il settore ospiti invece è occupato da 3-400 sostenitori parmigiani. Dietro lo storico striscione “Boys” si sistemano circa 150 unità, mentre al lato trovano posto striscioni d’altri gruppi ed infine alcuni semplici tifosi. Ad inizio partita presentano tante bandieroni e bandiere a due aste che danno un bel colpo d’occhio. Durante la partita continueranno a cantare sostenuto da un tamburo e due megafoni. Non mancano bei battimani, con le bandiere che resteranno sempre in movimento.

In campo la partita è intensa, però manca evidentemente la qualità di un big match. Il campo si presenta in condizioni difficili, la superficie pesante e il suolo gelato, quindi il pallone non rotola bene e per i giocatori è difficile trovare stabilità e precisione. Il solo gol segnato è quello degli ospiti nel secondo tempo, festeggiato dal settore ospiti con cori, bandiere e l’accensione di una singola torcia. Non manca anche una sciarpata per i Ducali mentre, qualche tempo dopo, una sua edizione più in piccolo viene proposta anche nel settore di casa.

Ogni volta che sono stato al Druso, non ho mai visto grandi numeri per la tifoseria di casa, tuttavia credo che meriti rispetto ogni singolo ragazzo che cerca di portare emozione e colore allo stadio, in un’epoca in cui è sempre più difficile poter esprimere e vivere questa passione, e non solo in Italia.

Per gli stessi motivi, anche se non ho assistito alla più coinvolgente delle loro prestazioni, gli ospiti mi sono piaciuti: ho visto 90 minuti di tifo molto continuo e ad un livello degno dell’importanza della partita (comunque senza rivalità o particolari motivazioni). Dopo il triplice fischio niente da segnalare in merito all’ordine pubblico: la polizia per tutto il giorno è potuta restare ai bordi perché non c’era davvero alcuna tensione. Per alcuni tifosi (e anche per me) questa giornata particolarmente fredda finisce al famoso mercato di Natale in centro città.

Jürgen De Meester.