Quella tra Cerignola e Manfredonia è una tipica rivalità di Campanile, di quelle che da sempre caratterizzano la storia e l’unicità del calcio italiano di provincia. Come tutte le più sentite rivalità non ha risparmiato momenti di epica sportiva e momenti al di sopra delle righe, ma da più di qualche tempo ormai, ogni probabile rischio viene abbattuto ed evitato a priori con divieti, imposizioni e burocratizzazioni che piano piano, hanno finito per desertificare ogni stadio. Per il rischio di un qualche evento estremo, hanno eliminato la certezza della passione e dello spettacolo che questi derby di provincia portavano con sé.
Quasi a sorpresa, in tempi recenti in cui era vietato tutto il vietabile, la trasferta dei Cerignolani nella vicina Manfredonia è stata dichiarata “aperta”. Ma “aperta” è ovviamente un parolone: su disposizione delle locali autorità di sicurezza, ai tifosi gialloblu sono stati messi a disposizione 500 biglietti. Ma più del limite numerico, nemmeno tanto basso, seppur la domanda potrebbe essere superiore, il problema principale per i gruppi riguarda le modalità di acquisto degli stessi, che passano attraverso l’obbligo di presentazione del proprio documento di identità. Una sorta di biglietto nominale fai da te, una misura che forse è più di deterrenza che di controllo sociale, ma gli ultras non ci stanno comunque e in vista della gara del “Miramare” hanno dichiarato con un proprio comunicato che diserteranno la trasferta.
Questo il loro messaggio in merito: