All’indomani della retrocessione possiamo dire di essere stati gli spettatori di una situazione ridicola. In quest’ultima stagione si è verificata l’apoteosi di anni di non società. Una squadra costruita da chi alla vigilia del campionato non era più presente, come non lo sono mai stati i soci né in trasferta né quando ci si doveva mettere la faccia. Nei posti nevralgici si sono susseguite persone non all’altezza. Un settore tecnico incompetente, nessun addetto stampa, personaggi entrati e usciti nel giro di pochi mesi senza giustificazioni e mai rimpiazzati. Una gestione dello stadio con affitti senza rispetto. Gli stessi locali adibiti a sala stampa usati come circolo ricreativo per anziani sono stati un modo per mettere in piazza tutte le vicissitudini interne: notizie di giocatori senza stipendi (anche di stagioni passate), iva non pagata, debiti pluriennali, un pullman che dopo l’acquisto non può circolare… Non vogliamo dimenticare l’episodio di un tesserato messo fuori rosa, per il tempo che serviva per i propri comodi e non per rispetto di chi la maglia la onora e la onorava in passato. La scorsa estate era chiaro che avremmo dovuto tribolare ma qui si è toccato oltre il fondo. Una trasparenza tanto sventolata ma mai dimostrata da un presidente lasciato solo, che ha avuto la funzione unica di dissuasore dei veri problemi. Abbiamo assistito ad una conferenza stampa di presentazione di una nuova proprietà, tanto pubblicizzata ma mai concretizzata con modalità non serie. Tutti questi episodi hanno portato a galla l’effettivo carattere di una società che non ha nulla di dilettantistico, figuriamoci di professionistico. Ora ci auspichiamo un completo cambiamento, nessuno dell’attuale compagine societaria può portare a niente di buono e futuribile. Chiunque prenda a carico il futuro della nostra maglia onori la sua storia con progetti concreti e persone di livello.
…eppure il vento soffia ancora…”