Anticipo (chiamiamolo così) del venerdì sera al San Nicola: di questi tempi, con il calcio in mano alle televisioni, non si riesce più a dare un senso logico ai campionati, facendone inevitabilmente perdere interesse e credibilità.

Il vento e il freddo fastidiosi, nonostante sia un incontro di alta classifica, contribuiscono a demoralizzare e lasciare a casa quella fatta di tifosi occasionali che spunta spesso e malvolentieri nella partita di cartello.

I Crotonesi arrivano con larghissimo anticipo, ma entrano nel settore massicciamente compatti mezz’ora prima del fischio d’inizio. Numericamente, ad occhio, saranno poco meno di 500, numero considerevole tenendo in conto le attenuanti del turno al venerdì e del loro bacino d’utenza. La grande stagione della squadra ha fatto lievitare considerevolmente i loro numeri. Purtroppo, rispetto agli anni passati, il loro manipolo di non tesserati, di stanza nella Nord, non riescono a superare le barriere dei controlli, per cui pur avendo ammirevolmente raggiunto Bari anche quest’anno, dovranno fermarsi alle porte dello stadio. Massima considerazione e rispetto per loro.

Belli quadrati, nel settore, quelli della Sud si lasciano andare con ripetuti cori contro Bari e per la squadra. Nel silenzio del San Nicola si sentono spesso e volentieri, e pure piuttosto potenti. Quando la Nord comincia finalmente a prendere forma, la contesa rientra nella normalità e i padroni di casa si riprendono in maniera travolgente il proprio fattore campo, anche se la parte superiore non risulta poi così gremita, come spesso succede nella partite serali.

La sciarpata iniziale non è delle migliori, ma è apprezzabile il sostegno che viene innalzato dopo il gol iniziale crotonese. In una partita così rocambolesca e ricca di emozioni hanno prevalso gli stati d’animo.

Un bel vedere le manate dei crotonesi, nel complesso tra i migliori visto a Bari quest’anno. Niente male nemmeno l’effetto dei bandieroni al vento della Nord. Le torce si notano sia nella Nord che nel settore ospiti.

Quando avviene la rimonta barese, lo stadio diventa una bolgia. I 20.000 scarsi sembrano diventare il triplo per il fermento che riescono a esternare. Un pubblico così, senza sviolinate, ha davvero pochi eguali. Una squadra all’altezza di questo pubblico invece, darebbe il “la” a delle potenzialità mai sfruttate appieno in questi anni.

Quando il Crotone ribalta nuovamente la partita, lo stadio si ammutolisce e lascia spazio all’entusiasmo del settore ospiti, che tra vari sfottò e sostegno alla squadra, porta a casa altri tre punti fondamentali per la scalata in A.

Ancora una volta al pubblico di Bari, potenzialmente tra i più importanti in Italia, tocca digerire un boccone amaro.

Testo di Massimo D’Innocenzi.
Foto di Antonio Vortex.