Allo Stadio Pierluigi Penzo era tutto pronto per la festa promozione del Venezia in Serie B. Una squadra che ha un distacco notevole sulla seconda classificata, uno stadio quasi tutto esaurito ed una partita più che abbordabile, essendo l’ospite Fano penultimo in classifica. I Veneziani però sembrano risentire la tensione del momento e non riescono ad esprimersi alla meglio: la partita infatti finirà 1 a 1, ci sarà dunque la grande festa tanto attesa, ma quanto ha dovuto soffrire il Venezia!

Solo a dieci minuti dalla fine hanno preso corpo un paio di cori perentori e liberatori che aprono il campo al seguente tripudio arancioneroverde: “La capolista se ne va”, adesso ormai definitivamente. Tutta questa titubanza ha una ragione ben precisa: il Fano, al Penzo, si è presentato bello agguerrito e senza alcuna intenzione di cedere facilmente. Alla compagine granata servivano punti per la salvezza e quello poi ottenuto sul difficilissimo campo della capolista lagunare, alla fine potrebbe rivelarsi d’oro.

Quindi, come detto, non è stata proprio una partita di festa, ma lo è stata solo nel finale, quando la grande tensione davanti al traguardo si è definitivamente sciolta. Prima di allora, sopratutto nel secondo tempo, è stata una gara sottotono da tutti punti di vista: sia la squadra che (di conseguenza?) anche la curva locale non sono riuscite a dare il massimo. Dopo 12 minuti dall’inizio della seconda frazione, il Fano pareggia con Capezzani e la partita diventa davvero nervosa, fino al fischio finale che permette un immenso sospiro di sollievo alla Curva e alle Tribune di casa.

È festa anche nel settore ospiti, dove ci sono una settantina di Fanesi: festeggiano a gran voce il punto guadagnato e meritato, raccogliendo anche le magliette lanciate dai giocatori. Prima dell’epilogo avevano dato vita ad un tifo vivace, anche se non troppo convincente: difficile per loro farsi sentire, soprattutto nel primo tempo quando lo stadio sembrava un’autentica bolgia. Ogni tanto ci sono riusciti, attirando anche l’attenzione del pubblico, specie quando hanno mandato a quel paese tutto lo stadio. Per il resto non mi è sembrata una partita molto sentita e non si sono registrati problemi di ordine pubblico. Neanche dopo la partita quando, dal vaporetto, vedo una volante “navigante” seguire i tifosi del Fano in traghetto. Scena più unica che rara: solo una trasferta in Laguna può regalare certe immagini.

Come anticipato, la Curva del Venezia offre un tifo notevole soprattutto nel primo tempo. Iniziano con tanti cori di sostegno ed una sciarpata ben riuscita. Una settimana dopo il derby vinto a Padova, tantissimi sono i cori indirizzati ai loro “cugini”, ma altrettanti ovviamente sono quelli per la loro squadra.

Il primo tempo è un monologo dei Veneziani, sia in campo che fuori. Il punteggio però si ferma sull’1-0 per i padroni di casa grazie al gol di Moreo al 40’pt, dopo il quale non riusciranno a mettere al sicuro la vittoria con il raddoppio e per questo, nel secondo tempo, dovranno soffrire tanto.

Durante l’intervallo viene spiegato come funziona il deflusso del pubblico dallo stadio: ci saranno Trasporti Acquei speciali che porteranno verso il Centro della città. Per tanti, Veneziani stessi, non sarà nulla di particolare, per me che vengo dalla Svizzera dove non c’è nemmeno il mare, è qualcosa di veramente speciale, così come prendere il Vaporetto per andare in Stazione dopo la partita. Alla fine arriverò al mio treno soddisfatto ma non soltanto per questa esperienza turistica finale: quanto visto a Venezia è stato appagante soprattutto per quanto visto in campo e sugli spalti. La Serie B questa piazza l’ha voluta, conquistata e meritata senza dubbio.

Remo Zollinger.