Nel pomeriggio che cade di pasquetta si incontrano Carpi e Bari. Entrambe le squadre si contendono una residua speranza per accedere ai play off.

Per l’occasione ci sono poco più di 3.000 spettatori con diversi spazi vuoti in tutti i settori; anche nella curva di casa non c’è il pienone. Irriducibili Carpi e Guidati dal Lambrusco provano per 90 minuti a fare il loro tifo che vive momenti di discreta intensità ma anche di attimi di silenzio assoluto, mentre il picco si realizza solo nel momento del goal carpigiano.

Da Bari presente un buon numero di tifosi vista la posizione in classifica ed il periodo pasquale (difficile quantificare la presenza giunta direttamente dalla Puglia con precisione, presumo almeno 80/90 tifosi arrivati con dei pullmini e poi trasportati in bus dal casello autostradale).

La presenza totale ospite, grazie anche a molti residenti del centro-nord, è di circa 300 supporters, compresi anche la tribuna ed i distinti.

Nella curva dei baresi troviamo solamente due striscioni: “Seguaci” (il gruppo più importante) e “Diffidati Presenti”. Diverse le pezze a due aste: “Modena 1987”, “Fedelissimi Bari”, “Corato”, “Stranilabianconata biancorossa” ed alcuni bandieroni; due di questi sono Re David (un gruppo presente negli anni ‘80 e ‘90 e poi lentamente scomparso per poi ritornare negli ultimi anni) e “Bulldog”. I vessilli sventoleranno per tutta la partita accompagnando tanti cori. Il tifo non conosce mai un attimo di pausa; anche sul 2-0 per la squadra di casa il sostegno non cessa, accennando giusto pochi cori di contestazione. Da notare alcuni cori in favore di Klas Ingesson, giocatore del Bari di fine anni ’90 scomparso qualche anno fa per una forma di cancro. Nel finale quasi tutti i giocatori del Bari si avviano negli spogliatoi, ma vengono richiamati dal capitano Moras per dirigersi sotto il settore ospiti per scusarsi della brutta prestazione.

Luigi Bisio.