Quella tra Cosenza e Lecce è sicuramente una delle partite più attenzionate del girone, sulla quale pesano gli strascichi storici verificatesi in terra pugliese e che ci si tira dietro dalla stagione 1992-93.

La partita odierna, valevole per l’alta classifica, si svolge nel massimo rispetto dei rispettivi ruoli. È da registrare, tra le note di cronaca, la presenza di un centinaio di tifosi ospiti che, aiutati dal risultato, incitano la squadra costantemente. Altrettanto doveroso sottolineare, come si dedurrebbe già bene dalle pezze esposte, che gli Ultrà Lecce continuano a disertare le gare lontano dal Via del Mare in rifiuto delle logiche quantomeno bizzarre, per non dire illiberali, della tessera del tifoso.

Anche i tifosi cosentini incitano i colori rosso e blu per tutta la durata della partita, non fermandosi neanche durante l’intervallo, mostrando tutta la solidità del loro gruppo. Gli Anni ’80, in perfetta sintonia con la loro indole “Old Style”, trasformano il S. Vito-Marulla in un bel catino, nonostante il risultato sfavorevole della gara non giochi del tutto a loro favore. Certo la tifoseria cosentina non si scopre oggi, ma di certo ha saputo reinventarsi in questo presente, senza dimenticare le sue radici con il passato: il filo che lega passato e futuro è in questa terza serie che risulta sempre troppo stretta per la generosità e l’originalità di questa piazza.

Gianluca Romita.