Il ventennale del gemellaggio tra Savoiardi e beneventani cade proprio nell’anno in cui ha perso la vita chi lo ha creato, ovvero Alfonso detto “Limone”, storico ultras biancoscudato che contribuì ad uno tra i più longevi legami del movimento ultras attuale.

Prepartita con tradizionale giro di campo di alcuni esponenti delle due tifoserie, che, alla bella faccia di chi critica gli ultras per la loro mancanza di umanità, omaggiano con una targa proprio la moglie di Alfonso “Limone”, firmata congiuntamente da Curva Sud Torre Annunziata e Curva Sud Benevento. Sia nei distinti che in curva, poi, sono stati esposti due striscioni con la foto di Alfonso.

L’ingresso in campo delle due compagini è accompagnato dalle coreografie delle due tifoserie: nella curva sud di casa, lo spettacolo è composto da cartoncini bianconeri e giallorossi con in mezzo i due scudetti del Savoia e del Benevento; Nel settore ospiti, i circa 600 beneventani, espongono cartoncini giallorossi che poi rigirano mostrando i colori bianconeri. Bell’inizio davvero.

Durante il corso del match, nel settore ospiti, vengono esposti vari striscioni in cui viene ricordato, oltre il già citato Alfonso e naturalmente il gemellaggio, anche un altro vecchio tifoso del Savoia scomparso, Tittino. Per ognuno di questi striscioni, ovviamente, l’accompagnamento degli applausi di tutto lo stadio è spontaneo e scrosciante.

In curva sud, invece, vengono esposti due striscioni di auguri al gruppo Bronx che ha da poco festeggiato i 10 anni di attività oltre ad uno invocante Giustizia per Davide, che per i meno attenti alla cronaca sarebbe il ragazzo ucciso da un Carabiniere a Napoli in circostanze tutt’altro che chiare.

Per la cronaca finisce 3 a 2 per i giallorossi, con i calciatori biancoscudati fischiati sonoramente a differenza degli ospiti che vanno ad abbracciare virtualmente i propri tifosi a fine gara.

Emilio Celotto.