Penultima giornata di campionato che si gioca ancora di sabato. Per maggior regolarità, tutte le partite si svolgono alla stessa ora, le 16:30.

La mia destinazione è la vicina Tuscia per assistere a Viterbese – Arezzo, le cui compagini occupano rispettivamente l’ottavo ed il terzo posto in classifica.

Ai tempi della Brigata Etrusca, gruppo portante della curva laziale nel recente passato, esisteva un’amicizia con gli aretini. Oramai quel legame è sciolto ma esiste una forma di rispetto tra le due tifoserie per cui non ci saranno ostilità.

La partita di oggi, sotto l’aspetto sportivo, è molto importante; a dir la verità, più per i padroni di casa che per gli ospiti, i quali sono già sicuri di disputare i playoff; da quest’anno la formula è cambiata ed è molto più lunga, per cui tutte le squadre dal secondo al decimo posto hanno la possibilità di disputarli.

Lo stadio “Enrico Rocchi” presenta un bel colpo d’occhio e pure gli ultras gialloblù oggi sono più numerosi del solito ed intonano dei cori già nel prepartita, accompagnandoli sempre con dei potenti battimani.

Nel settore ospiti, invece, prendono posto circa 60-70 tifosi toscani con le loro inconfondibili pezze.

Entrano i giocatori in campo ed i viterbesi srotolano un bandierone copricurva che occupa la parte centrale del settore, con su disegnato un ragazzo che indossa la maglietta dell’attuale gruppo portante laziale, i N.S.L.M.1908, con in sfondo una bella fumogenata gialloblù. Passati pochi minuti accendono un paio di fumogeni coi colori sociali a rendere l’effetto elettrizzante.

Gli ospiti non sono da meno ed alzano una miriade di stendardi, alcuni nuovi molto belli e curati nei minimi particolari, oltre a sventolare un bandierone e diverse bandierine.

Nel primo tempo i padroni di casa partono subito bene, facendo cori con una discreta intensità ed accompagnandoli sempre con battimani e mani alzate ed il colore viene garantito dallo sventolio di quattro bandiere che vengono sventolate comunque con molta costanza.

Da segnalare che in un paio di occasioni sono dovuti intervenire gli esponenti del gruppo per riportare la gente un paio di gradini sopra per motivi di compattezza, visto che in troppi erano quasi attaccati al lanciacori in balaustra. Da segnalare, nei minuti finali della prima frazione, l’esposizione di uno striscione per il tifoso viola rimasto vittima a Lisbona durante il derby portoghese Benfica – Sporting: “RIP Marco” e qualche pausa di troppo nel tifo.

Passando agli ospiti, possiamo dire ch,e a dispetto del numero, hanno tifato costantemente, seppur non sempre i cori avessero una sufficiente intensità. Belli alcuni battimani e discontinuo lo sventolio del bandierone e delle bandierine.

Nel secondo tempo il tifo da parte dei padroni di casa diviene discontinuo con pause sempre più prolungate che si faranno notare molto. Comunque dopo pochi minuti della ripresa segnaliamo l’esposizione di uno striscione per gli amici pontini: “Con i fatti l’hanno sempre dimostrato, la Littoria ultras non ha mai mollato!”. In seguito viene esposto un altro striscione a riprendere una frase riportata pure su un loro stendardo che dichiara l’amore per la propria squadra fin da quando è nata: “Dal 1908…amor nostro”. Poi cori con battimani e mani alzate, ma pause che si fanno notare anche nel proseguo della gara.

Tornando agli ospiti, gli amaranto, come già fatto vedere nella prima frazione, tifano sempre in maniera continua, seppur l’intensità corale non sempre sia lineare ma si barcamena tra alti e bassi. Si fanno comunque vedere con discreti battimani e mani alzate (in numero maggiore rispetto al primo tempo), più qualche bandierina sventolata e stendardo alzato. Espongono anche loro uno striscione, a firma Curva Sud, per ricordare l’ultras viola Marco: “Ciao Marco!”.

Al fischio finale entrambe le tifoserie salutano con applausi e cori le rispettive tifoserie, con i laziali che si giocheranno l’entrata dei play off in quel di Como.

Marco Gasparri.