Allo stadio “Del Duca” va in scena uno dei classici del calcio italiano, quell’Ascoli – Perugia a cui avevo già assistito a campo invertito all’andata, gara fra due due città fra loro così diverse e fra due tifoserie divise da un’aspra rivalità.

Le due squadre stazionano al centro della classifica, tendenzialmente più proiettate verso la parte alta e divise da appena un punto. Per questa sfida di cartello si contano quasi 5.900 tifosi con circa 350 ultras ospiti. Sinceramente dopo i mille ascolani visti a Perugia nella partita d’andata mi aspettavo qualche numero in più da parte degli umbri, ma vengo ripagato dall’entrata ad effetto a ridosso del fischio d’inizio con l’accensione di una torcia gettata sul rettangolo verde e vari cori contro i bianconeri di casa.

Gli ascolani rispondono effettuando una sciarpata “a chiamata” che poi diverrà “statica” una volta che le squadre fanno il loro ingresso in campo, momento in cui accendono ancora una torcia e passati pochi minuti, a sciarpata in corso, un fumogeno rosso ed una nuova torcia.

I perugini, sistemati a centro settore, accendono anch’essi una torcia e nel proseguo della prima frazione tifano con continuità pur non avendo sempre quell’intensità corale tale da farsi sentire distintamente dai locali. Nonostante ciò si fanno valere per dei bei battimani ma soprattutto per il colore dei bandieroni dei gruppi che rimarranno alti per un lasso di tempo molto ampio.

Sul finire del primo tempo gli INGRIFATI espongono un: “BENVENUTO NICHOLAS” per salutare una nuova nascita. Il secondo tempo i perugini lo aprono accendendo una torcia e dopo appena sei minuti esultano al gol di Verre su rigore festeggiato con altra pirotecnica, preludio al raddoppio del coreano Han cinque minuti dopo.

In questa seconda parte gli umbri alzano il livello sia dei cori che del colore, arricchito poco dopo il ventesimo da una bella, fitta e duratura sciarpata effettuata per ben due volte. All’ultimo minuto dei sei di recupero, Falzerano fissa definitivamente il risultato sullo 0-3 per la gioia prolungata degli ultras arrivati dal capoluogo umbro.

I padroni di casa dopo la sciarpata iniziale, si contraddistinguono per dei buoni battimani mentre si sprecano cori contro i perugini, qualcuno dei quali tocca immancabilmente temi politici.

Nel secondo tempo aprono la contesa facendo ottimo sfoggio di pirotecnica. L’uno-due perugino prova un po’ il pubblico ascolano, ma non gli ultras che continuano sorprendentemente a sostenere i propri beniamini che attaccano a testa bassa. Ci sono momenti in cui i cori, accompagnati da imponenti battimani, raggiungono alti picchi d’intensità ma calano poi irrimediabilmente quando realizzano che non c’è più nulla da fare e il gol dello 0-3 segna la fine di ogni residua velleità di rimonta.

Al triplice fischio dell’arbitro i giocatori biancorossi festeggiano con i propri sostenitori e lo stesso avviene per i padroni di casa, nonostante la batosta rimediata. Con le squadre ormai negli spogliatoi ci sarà ancora tempo per cori ostili da ambo le parti.

Marco Gasparri