Mentre il titolo prende dolcemente forma in Super League (il corrispettivo svizzero della Serie A), con la sempre più probabile incoronazione dell’FC Zurigo, la suspense resta alta in Challenge League (la serie cadetta), dove solo 4 punti separano l’Aarau primo in classifica dallo Sciaffusa quarto.

Nel mio precedente articolo avevo parlato dell’incredibile vittoria degli zurighesi di Winterthur e del ricorso presentato dalle Adler (Aquile) argoviesi a seguito di un presunto lancio di un boccale di birra contro l’arbitro, concluso con una multa di circa € 14.500 per il club ospitante.

Un mese dopo, è il momento della partita di ritorno!

Un treno speciale viene noleggiato dai Löwen (leoni), che effettuano un corteo fino allo stadio attraverso i quartieri benestanti della città, con petardi, fumogeni rossi e torce che brillano sotto il diluvio.

Come per lo stadio Schützenwiese, entrare nel Brügglifeld di Aarau è una sorta di viaggio nel tempo, con i sui spalti scoperti (ad eccezione della tribuna principale), le sue tende e le sue cabine di legno usate come punti di ristoro, il suo fumo di salsicce alla griglia degno di una fumogenata. Tutto questo, sotto il roseo cielo crepuscolare, con “Jump” e “Whatever you want” che sputano a tutto volume dagli altoparlanti.

Per questa partita, il settore ospiti risulta pieno già 30-40 minuti prima dell’inizio (parliamo di 500/700 tifosi zurighesi!), mentre la curva argoviese fatica a fare il pienone. Piccola particolarità: è l’unica tifoseria delle due prime divisioni a non collocarsi in Curva.

I giocatori entrano nell’arena mentre pettorine nero-bianco-rosse e una torciata colorano il settore di competenza della Szene Aarau, invece una coreografia con i due stemmi (il vecchio e quello attuale) fa da preludio ad una sciarpata e un po’ di fumogeni per gli ospiti. Da segnalare la presenza degli austriaci di Salisburgo con le Aquile locali; Soletta (quarta divisione svizzera) e Losanna affiancano invece i Leoni ospiti.

La partita iniziata con il botto, proprio come la pioggia che cade improvvisa e violenta sullo stadio. La tensione sale nel corso dei minuti, i colpi proibiti si susseguono sfociando a volte in litigi fra gli attori in campo. Le due curve sono abbastanza rumorose e la pressione è probabilmente troppo forte per l’Aarau, che commette molti errori e subisce due gol in dieci minuti.

Come nel primo tempo, un violento acquazzone travolge gli spalti nel secondo tempo, così il bel gioco lascia il posto ad una gara più dura, con numerose interruzioni e altrettanti falli. Non c’è una vera rivalità tra le due tifoserie (che si somigliano anche un po’ tra di loro), ma ciò non impedisce di scambiarsi vicendevolmente cortesie, tra cui diversi “Scheiss Aarau/Winti” (“Aarau/Winti merda!”)

Alla fine, gli zurighesi segnano anche un terzo gol, festeggiandolo ovviamente con i propri tifosi. Festeggiamenti che poi si riproporranno a fine partita, quando la squadra raggiunge il settore dei propri tifosi, che accendono alcune torce ad impreziosire il momento.

All’uscita dello stadio non si segnalano incidenti o provocazioni.

La fine del campionato continua a rivelarsi entusiasmante, tanto per la promozione che per i play-off, soprattutto per l’Aarau che nelle ultime due giornate affronterà Vaduz e Sciaffusa, due incontri chiarificatori sulle ambizioni dei locali dopo la pesante battuta d’arresto odierna.

Max Michelet