A distanza di un mese torno nuovamente nella città che diede i natali a Pulcinella, mosso dal desiderio di rivedere dal vivo la tifoseria acerrana e osservare da vicino anche gli ospiti dell’Heraclea, mai visti prima all’opera.
Appena arrivato, il caldo autunnale accompagna la mia breve camminata verso lo stadio “Arcoleo”. Nei pressi della Circumvesuviana, chiusa dal 2019, non mancano i segni della presenza ultras locale: murales, scritte e messaggi che marcano il territorio e testimoniano l’attaccamento dei ragazzi granata ai propri colori.
All’ingresso dello stadio, circa un’ora prima del fischio d’inizio, tutto è già pronto e gli striscioni dei padroni di casa sono già al loro posto. L’avversario di giornata è – come detto – l’Heraclea, squadra di Candela, piccolo centro di tremila abitanti in provincia di Foggia, con una tifoseria piccola ma passionale. I pugliesi neopromossi in Serie D, provengono curiosamente dall’Eccellenza campana in cui erano stati inseriti in deroga per la loro prossimità geografica e che avevano vinto brillantemente a scapito di realtà più blasonate come Battipagliese ed Ebolitana.
Nel settore ospiti trovano posto una cinquantina di tifosi, divisi in due blocchi: da un lato il manipolo ultras raccolto dietro la sigla Gioventù Granata, dall’altro la parte più tranquilla del pubblico candelese. Inizialmente in silenzio per il primo quarto d’ora, gli ospiti danno poi vita a qualche coro e battimani, migliorando nella ripresa, ripagati anche dalla vittoria arrivata all’83’.
Sul fronte opposto, gli ultras acerrani restano fuori dallo stadio per i primi quindici minuti in segno di protesta per le ultime diffide e contro la società, accusata di non aver costruito una squadra all’altezza delle aspettative. L’Acerrana è infatti fanalino di coda con appena tre punti dopo sei giornate.
Quando il gruppo di casa fa il proprio ingresso, il resto dello stadio accoglie con applausi i cori della Vecchia Guardia e degli Ultras Acerra. Da quel momento in poi, la spinta del settore è costante: bandiere sempre al vento, cori continui, treni e torce accese in più momenti del match.
All’83’, il rigore trasformato dal numero 9 Ciro Foggia porta in vantaggio gli ospiti, ma i locali continuano a cantare fino ai primi minuti di recupero. Poi, a risultato ormai scritto, si spostano verso la zona spogliatoi per un confronto con la squadra. I giocatori, richiamati dai tifosi, si fermano per ascoltare le loro rimostranze.
Nel frattempo, il settore ospiti resta presidiato dalle forze dell’ordine finché non rientra la calma, forse più per prassi che per reale pericolo. I tifosi dell’Heraclea, infatti, salutano la squadra che festeggia la vittoria sotto il settore, per poi lasciare l’impianto senza tensioni.
A margine di questi novanta minuti, l’auspicio per i padroni di casa è quello di trovare le giuste motivazioni per ripartire, anche alla luce del distacco da Pompei e Real Normanna, quest’ultime appaiate al penultimo posto e distanti tre punti dai granata. Non tanti ma una reazione è imprescindibile.
Marco Gasparri






































