La trentatreesima giornata di campionato di LegaPro vede in programma un turno infrasettimanale, alle ore 20:30. In quel dello stadio “Euganeo” si incontrano, per uno dei big-match del girone, Padova e Parma. L’incontro mette praticamente in paio il secondo posto del girone, dopo che all’andata i biancoscudati si imposero al “Tardini” per 4 a 1, portando il giorno successivo all’esonero dell’allenatore Gigi Apolloni. Oltre a questo, quella gara viene ricordata anche per gli scontri tra le opposte tifoserie nei pressi del “Bar Primavera”, dai quali scaturirono alcuni provvedimenti di diffida a carico di molti esponenti di entrambe le curve.

Alle 19:00, cercando l’ingresso per il terreno di gioco, noto dietro il cancello d’accesso un forte spiegamento di forze dell’ordine, probabilmente per evitare ulteriori contatti tra le due tifoserie. Quando entro in campo, intuisco fin da subito che la Tribuna “Fattori” ha organizzato una coreografia per questa serata, visto il nastro segnaletico ben evidente, anche se per capire di cosa si tratti dovrò aspettare il calcio d’inizio.

Nel frattempo arrivano anche i tifosi Crociati e si aprono le danze anche a livello canoro, con gli immancabili saluti reciproci fra le due fazioni. Gli ospiti si posizionano nella parte centrale del settore, tutti rigorosamente dietro lo storico striscione creato nel 1977, formando un rettangolo ben delineato e compatto. Per essere mercoledì, le circa 400 unità sono da considerarsi un buon riscontro, e meritevoli anche i biancoscudati di casa, il cui settore è pieno quasi del tutto, ottima base su cui operare per la prossima realizzazione della coreografia.

All’ingresso delle formazioni, come già avvenuto la settimana scorsa, i capitani delle squadre scendono in campo indossando la maglia dell’avversario, iniziativa imposta dalla Lega Pro per sensibilizzare su alcune aggressioni subite da calciatori in quest’ultimo periodo. Operazione dal valore puramente simbolico, che pochi equilibri sposta all’atto pratico e sarà poi curioso vedere le reazioni che suscita allorquando si obbliga dei giocatori a vestire i colori dei propri arci-rivali, come potrebbe capitare il 7 maggio per Parma-Reggiana.

La “Fattori” espone finalmente la propria coreografia. Uno spettacolo semplice, ma dall’effetto visivo sicuramente ben riuscito. Cartoncini rossi e bianchi a formare bande in orizzontale, con lo striscione in basso “AD HONOREM CIVITATIS”. L’inizio ospite vede invece lo sventolio di bandierine e bandieroni, come ormai da tradizione, mentre in entrambe le gradinate si nota l’accensione di qualche torcia lasciata subito cadere per evitare ritorsioni repressive.

Non faccio nemmeno in tempo a prendere posto che, esattamente dopo 28 secondi, i ducali si trovano già in vantaggio con un goal di Baraye. Questo non spegne l’entusiasmo dell’Euganeo, il tifo patavino resta continuo per tutti i novanta minuti e non cede nemmeno quando Calaio raddoppia il conto, esultando sotto il loro settore.

Nel settore ospiti l’euforia corre a mille. Si intravede un bel gruppo a torso nudo che anima continuamente la scena. Impressionamente negli ultimi cinque minuti di gioco, per primo a causa del boato dei 6000 presenti che con il goal quasi allo scadere vedono riaccendersi leggermente le speranze. Poi, più in generale, molto positivo e piacevole risulta il tifo che coinvolge tutto lo stadio, spingendo alla ricerca di un pareggio che purtroppo per loro non arriverà.

Alla fine a festeggiare saranno capitan Lucarelli e compagni che si portano sotto il settore regalando anche qualche maglia ai propri sostenitori.

Nell’arco dell’incontro, ad entrambe le fazioni, non è mancato assolutamente nulla per convincere gli amanti del genere: belli i cori scanditi, le mani alzati e ottime le sciarpate eseguite a tutto settore. Le tifoserie viste questa sera sono di un livello e di una caratura superiore a questa Lega Pro, anche se con il primo posto sempre più stabilmente in mano del Venezia, purtroppo questa ipotesi si potrà realizzare solo per una delle due contendenti.

Giovanni Padovani.