La carenza nelle infrastrutture sportive sembra essere lo strano filo che collega le storie calcistiche di alcuni club campani. Negli anni ’90 il Savoia, senza fissa dimora, scalò le categorie arrivando in serie B; stessa sorte, ma per un lasso di tempo inferiore è toccata alla Cavese, che disputò un’intera stagione al Menti di Castellamare di Stabia. Nella recente esperienza in quarta serie l’Altamura ha spesso affrontato avversari campani in campo neutro, la Frattese nello stadio di Mugnano, il Pomigliano nell’impianto di Volla e oggi l’Afragolese nel campo di Cercola. Ci si chiede allora perché le varie amministrazioni non abbiano voluto adeguare i propri stadi alle norme minime imposte dalle federazioni sportive. Senza scadere in inutili discorsi pregni di retorica, ci piace però evidenziare che le vittime del malgoverno sono sempre i cittadini che, nel caso di specie, si chiamano tifosi.

L’Afragolese quest’anno ha già cambiato quattro campi, ha infatti trovato ospitalità prima a Cardito, successivamente a Barra, dopo a Pomigliano e oggi a Cercola, piccolo comune alle porte di Napoli. L’impianto, che ospita tra l’altro i match della primavera del Napoli, è bello e accogliente, dotato di un ampio parcheggio a pagamento elettronico, simile a quello che normalmente troviamo nei centri commerciali, dove, dopo aver passato la propria domenica “in spensieratezza” si esce pagando il ticket con la barra elettronica che si alza. Il segno dei tempi che cambiano lo cogli anche da questi dettagli: fino a tutti gli anni ’90 la gestione delle zone antistadio erano prerogativa di “improvvisati” parcheggiatori, oggi invece le aree per le soste delle auto sono sottoposte ad una vigilanza elettronica che non stupirebbe se fossimo in serie A, ma che invece lasciano basiti se pensiamo che siamo solo in serie D, che ha un’affluenza di pubblico di certo non paragonabile alla media spettatori che si registra nella massima serie. Ma tant’è.

Da Afragola arrivano un manipolo di tifosi, sono circa un centinaio i presenti, di cui quasi una quarantina dietro le pezze del tifo organizzato. Il tifo Afragolese, nella migliore tradizione partenopea, si caratterizza per cori secchi e potenti, che nell’impianto di Cercola risuonano ancora di più. Nonostante lo svantaggio iniziale i ragazzi campani tifano senza sosta per tutti i 90 minuti.

Da Altamura sono circa un centinaio i tifosi presenti, una settantina quelli che si posizionano dietro le pezze dei vari gruppi. All’ingresso in campo degli undici, i pugliesi si presentano con una discreta sciarpata, condita da un’ottima prestazione canora. Verso la fine del primo tempo, subito dopo il gol del vantaggio, espongono uno striscione per ricordare Cesarino, storico ultras casaranese recentemente scomparso.

Quando la partita sembra volgere al termine ci pensa l’arbitro a ravvivare l’ambiente, concedendo allo scadere dei 90 minuti un rigore assai dubbio, trasformato dai padroni di casa. L’Altamura, tuttavia, non demorde e al minuto 92 trova il gol del definitivo vantaggio, regalando tre punti importantissimi che proiettano i murgiani a quattro distanze dalla vetta della classifica.

La polizia prima di “liberare” i tifosi ospiti fa uscire i padroni di casa e dopo circa 15 minuti i tifosi pugliesi risalgono sui mezzi di trasporto per tornare a casa.

Michele D’Urso