Al termine della stagione 2002/2023, nonostante una sofferta salvezza, l’allora presidente dell’Afragolese calcio Niutta sposta a Castelnuovo il titolo sportivo. Il calcio nella città campana rischiava di scomparire, ma come spesso avviene da queste parti, a fronte di una cessione si registra un’acquisizione: l’imprenditore Raffaele Mosca prima acquista il titolo dell’Atletico Calcio di Cardito e poi lo sposta ad Afragola regalando ai tifosi rossoblù la possibilità di continuare a seguire un club con colori e simboli della propria città. Si riparte però non più dalla serie D ma dal campionato di Eccellenza, giocando i match interni presso l’impianto “Luigi Moccia”, storico campo di gioco che spesso per varie vicissitudini è stato chiuso.

In una fredda domenica novembrina, la sfida tra Afragolese e Sant’Anastasia termina con un deludente 0-0, ma nonostante il risultato avaro di emozioni, lo spettacolo sugli spalti non manca. I tifosi di casa, infatti, fanno sentire la loro presenza per tutti i novanta minuti, portando avanti un tifo costante, ininterrotto e appassionato con cui la tifoseria locale ha compensato anche la scarsa vena della squadra, che conserva comunque la testa della classifica in virtù del netto distacco dalle inseguitrici.

Sul fronte afragolese, il gruppo più numeroso e compatto si raccoglie dietro le pezze “Presenza Ribelle” e “80021” (“Estremo sostegno”), occupando la parte centrale della tribuna coperta, mentre il resto dei tifosi più defilati, partecipa più epidermicamente per lo più agli eventi del campo, lasciando a loro tutto l’onere del supporto alla squadra.

Nella curva tradizionalmente destinata ai tifosi ospiti, invece, si posiziona un buon numero di tifosi del Sant’Anastasia, anche se il gruppo che si compatta a tifare, si riduce a una quindicina di presenti. Nessuna pezza o altri tratti distintivi per loro, che di fatto sposano una linea più “minimal”, si potrebbe dire “casual” con il total black che li accomuna stilisticamente. Si vedono poco dal punto di vista del colore, fatta eccezione per lo sventolio di un paio di piccole bandierine di colore blu e per il ricorso estemporaneo ad un po’ di pirotecnica. Offrono comunque una prestazione altrettanto positiva, con tifo non potentissimo ma sempre vivo nell’arco di tutti i novanta minuti, coordinato da tante manate e condito da diversi cori secchi.

Testo di Michele D’Urso
Foto di Totti