In questo periodo dell’anno i campionati di calcio si stanno per concludere e le partite diventano praticamente fondamentali. Ci sono quindi sfide che, per i giocatori e per i sostenitori di questa o di quella squadra, valgono un’intera stagione. È il caso della partita di oggi, che vede di fronte l’Albenga ed il Taggia per la semifinale playoff del campionato di Promozione della Liguria. La vincente di questa partita, secca, dovrà poi sfidare in finale, la prossima settimana, il Pietra Ligure, per ambire alla promozione in Eccellenza.

Le aspettative sono dunque moltissime e gli Ultras dell’Albenga, dopo aver tra l’altro partecipato alla trasferta della Sanremese a Firenze, per la finale della Coppa Italia Dilettanti contro il Mazara, hanno cercato di mobilitare in tutti i modi i propri concittadini affinché riempissero gli spalti dello Stadio “Riva”.

Alla fine la cornice di pubblico è di tutto rispetto per una partita che si preannuncia infuocata. Gli Ultras di casa, coadiuvati dalla buona presenza in gradinata dei gemellati matuziani, si compattano al centro del loro settore e cominciano a sventolare i propri vessilli.

All’ingresso in campo delle squadre danno il via ad una bella fumogenata giallorossa e, continuando a sventolare numerose bandiere e bandierine, intonano un coro di incitamento per la propria compagine.

Gli undici calciatori dell’Albenga vanno subito a ringraziare gli Ultras per la loro consueta presenza e per il loro apporto, così come, tra l’altro, aveva fatto in precedenza il capitano della squadra, oggi in panchina, prima dell’ingresso dei ventidue titolari. Un segnale di rispetto e di sincera riconoscenza nei confronti di chi, evidentemente, li ha sempre sostenuti ed è sempre stato presente sugli spalti ad incitarli. Un gesto che numerosi calciatori, viziati e strapagati dei nostri campionati professionistici (e non solo), dovrebbero sicuramente imparare ed imitare, visto che forse troppa gente sta dimenticando che il calcio senza i tifosi non avrebbe modo di esistere.

Sul campo la partita si accende subito. La squadra di casa è arrembante e dopo un paio di azioni, vanificate dall’intervento dell’estremo difensore del Taggia, si porta in vantaggio al 10° del primo tempo con un gran gol che scatena l’entusiasmo del pubblico presente e sopratutto degli Ultras.

La sfida si fa vibrante: molti gli scontri di gioco e i falli, mentre l’arbitro fatica a mantenere le redini della partita. Al 35° accade un fatto piuttosto curioso: il difensore centrale dell’Albenga, per restituire palla agli avversari dopo un interruzione, calcia, dalla propria metà campo, una lunga parabola verso l’area del Taggia e la palla, dopo aver rimbalzato, supera l’estremo difensore ospite. Due a zero e polemiche a non finire in mezzo al campo. Alla fine l’allenatore dell’Albenga, molto sportivamente, opta per far fermare i suoi giocatori e permettere al Taggia di segnare indisturbato il gol dell’uno a due. Ma è un gesto che sulle gradinate non viene accolto benissimo.

Verso la fine del primo tempo l’Albenga, però, riesce comunque a portare a tre le proprie reti, grazie ad una punizione calciata magistralmente. Si va negli spogliatoi, quindi, con il risultato di 3-1, mentre gli Ultras continuano a cantare senza sosta. Ultras che, tra le altre cose, sono stati anche autori di una bella sciarpata verso la fine della prima frazione di gioco.

Nel secondo tempo la tifoseria ingauna continuna il proprio sostegno, intonando numerosi cori ed effettuando anche delle belle manate. Verso la metà del secondo tempo decidono inoltre di omaggiare gli storici gemellati di Sanremo per la recente vittoria in Coppa Italia che ha permesso alla squadra biancoazzurra di essere promossa direttamente in Serie D.

Non mancano ovviamente i cori contro i rivali di sempre, Savona, Imperia e Nizza, ed uno per gli amici del Bastia. Vengono poi effettuati dei cori per alcuni ragazzi, tifosi dell’Albenga e della Sanremese, scomparsi prematuramente.

L’Albenga, sul campo, forte anche del doppio vantaggio acquisito, sembra gestire tranquillamente la partita e, di conseguenza, sugli spalti, la tifoseria di casa cerca di coinvolgere il resto del pubblico presente ad incitare i ragazzi in campo. Ma è un tentativo vano e questo scatena, quindi, la simpatica reazione degli Ultras di casa che definisce, letteralmente, i restanti spettatori un “pubblico di merda”.

Sul rettangolo di gioco, intanto, l’Albenga, al 43° del secondo tempo, sigla la quarta rete che mette il sigillo definitivo su questa semifinale.

I giocatori, al triplice fischio, si riversano sotto il settore degli Ultras per festeggiare con loro questa importantissima vittoria.

Ora l’appuntamento è per sabato prossimo, a Pietra Ligure, per la finale playoff che darebbe l’accesso al campionato di Eccellenza per il prossimo anno.

Daniele Caroleo.