5 Ottobre, giorno del compleanno della mia donna, l’occasione per prendere un giorno di ferie al lavoro e fare una gita fuori porta. Nei giorni precedenti avevo visto che proprio il 5 si disputavano le due semifinali d’ andata della coppa Italia d’ Eccellenza umbra: Lama – Angelana e Villabiagio – Narnese.

Ultimamente ci stiamo appassionando ai paesi distrutti da calamità naturali e non solo ma che ancora resistono al tempo che passa, le “belle addormentate” le chiamano. Vista la vicinanza al paese in cui andremo e l’orario di gioco delle 20:30 opto per la seconda partita, Villabiagio – Narnese.

Arriva il 5 e partiamo abbastanza presto con destinazione Acquasparta, in provincia di Terni. Poi si prende la strada che porta a Spoleto e dopo pochi km si allaccia una stradina sterrata ed in 7 km si arriva al nostro paesino: Scoppio.

Vista la strada dissestata decidiamo di lasciare la macchina a metà percorso per poi raggiungere il paese a piedi. Dopo una bella camminata arriviamo a destinazione in questo paese completamente abbandonato costruito a 700 metri di altitudine su una rupe. Le persone se ne sono andate tutte dopo un terremoto dell’ottava scala Mercalli nel 1950, ma il paese sebbene isolato resiste ancora: si possono ammirare la piccola chiesetta romanica di Sant’ Angelo del 1400 con il suo campanile a vela, le mura trecentesche ed i residui abitativi fermi al 1950, anno, appunto, del terremoto.

Dopo questo excursus storico didattico passiamo alla partita odierna in notturna: si gioca a Castiglion della Valle in provincia di Perugia, ma solo perché lo stadio è a norma per la serie D avendo due settori distinti; in realtà il nome della squadra prende forma dalla fusione di Villanova e San Biagio della Valle, due paesini nei dintorni, da qui infatti il nome Villabiagio.

Ricordo molto bene il vecchio stadio, molto stretto, piccolo e avente una sola tribuna, ubicato a Villanova, in quanto due anni fa andai a vedere Viallabiagio – Angelana, prima contro seconda all’epoca, con la vittoria della prima nel campionato 14-15 e la conseguente e storica promozione in serie D.

Tornando a noi, sono anni che seguo la Narnese cercando di “cogliere” un’assenza dei ragazzi ed in questa partita ci vanno molto vicini. Ovviamente, a parte gli scherzi, la prima volta che vidi i narnesi fuori casa fu per un Ladispoli – Narnese 94-95 in serie D e già all’ epoca furono presenti in numero discreto con lo striscione Vecchia Fossa in primo piano; poi ho continuato ad assistere a qualche altro match pur se discontinuamente, anche perché hanno alternato sempre categorie come la D o l’Eccellenza.

Ultimamente ho visti i Narnesi sempre in trasferta in infrasettimanale e con orari difficili come la partita di questa sera. Riprendendo ad andare con ordine, arrivo fuori lo stadio ancora presto per cui decidiamo di andare a mangiare qualcosa in un bar vicino l’impianto cosi di modo che alle 20 e qualcosa sono già dentro al rettangolo di gioco.

Ad inizio partita nella piccola tribuna locale ci sono una sessantina di tifosi nonostante la serata fresca ed il costo del biglietto quantificato in 10 euro (alla faccia!), mentre il settore ospiti in ferro rimane incredibilmente vuoto. Passa il tempo e le speranze di vedere i narnesi diminuiscono e mi convinco sempre più che questa volta, per la prima volta, non vedrò la loro presenza sugli spalti di uno stadio chiedendomi cosa sia venuto a fare sin qua visto che la tribuna, a parte l’esultanza ai due gol, oltre non va.

Poi, però, alla mezzora della prima frazione ecco entrare delle persone dalla porta dei locali, che, camminando con visibili sciarpe rossoblù al collo, vanno a mettersi sui gradoni del settore ospiti e subito dopo appenderanno il drappo Vecchia Fossa ed un altro stendardo vicino a quello del gruppo principale, con mia grande sorpresa e strappandomi un sorriso. Nel frattempo la squadra di casa segnerà un altro gol facendo felici gli inermi tifosi locali.

Nei restanti minuti della prima parte di gara i narnesi si limiteranno a vedere la partita. Nel secondo tempo e sul risultato di 2-0 partiranno facendo un coro per spronare i ragazzi ad accorciare almeno le distanze per poi limitarsi a guardare la partita non tralasciando qualche urlo di incazzatura nei confronti dell’arbitro e del guardalinee sotto la loro postazione.

Si arriva cosi al fischio finale e si applaude la squadra che a sua volta ricambia anche se non proprio sotto al settore e con i giocatori locali che festeggiano da soli al centro del campo per questa finale quasi conquistata visto che al ritorno partiranno con due gol di scarto da far valere.

La cosa più importante è che i tifosi narnesi, nonostante si giocasse in infrasettimanale, con orario serale, in una serata fresca, in una trasferta che attira poco, con una squadra che sta andando male in campionato, c’erano, solo per la presenza e per lo striscione che portano ogni quattordici giorni sui campi regionali umbri. A me non resta che prepararmi per il viaggio di ritorno, la notte è ancora lunga prima di rimettere piede a casa.

Marco Gasparri.