Anche per quest’anno il Tuttocuoio deve chiedere ospitalità alla città di Pontedera, che ha un terreno in sintetico molto ben tenuto ed uno stadio che è stato recentemente modernizzato. Siamo lontani dalle cattedrali costruite nel deserto, comunque, nel suo piccolo, Pontedera ha una certa tradizione in fatto di calcio.

Tuttocuoio è invece una favola recente, il paese conta meno di diecimila abitanti e la squadra in sette anni ha scalato le vette calcistiche, passando dal campionato di Promozione Regionale alla Lega Pro. Indubbiamente un bel salto, reso possibile da una perfetta macchina organizzatrice e coadiuvato da quegli sportivi che hanno iniziato a seguire con interesse la squadra del paese.

Parlare di ultras è forse fuori luogo, ma anche il Tuttocuoio ha i suoi fedelissimi che ce la mettono tutta per farsi sentire ed in effetti, durante l’incontro, cori e l’immancabile bandiera non mancheranno di vivacizzare il settore. Qualcosa in più si potrebbe vedere se la squadra giocasse le partite veramente in casa, ma questo è un altro problema che deve affrontare chi di dovere.

Gli aretini tornano in trasferta, e questa di per sé è già una notizia benché anche tra gli stessi esponenti della Curva Sud  non siano mancati i diversi punti di vista: in pratica c’è chi si è tesserato e chi invece non ne vuol proprio sapere e continua a portare avanti la propria battaglia. Sulla questione si sono versati chilometri di inchiostro e le varie tifoserie hanno esposto innumerevoli striscioni di ogni sorta, quello che resta è l’ennesima occasione sprecata, la conferma che nemmeno su questioni di interesse collettivo, il mondo ultras ha saputo tracciare una linea comune.

Gli amaranto giungono a Pontedera a bordo di auto private, il viaggio è relativamente corto e l’ingresso nel settore avviene con la massima tranquillità. Si posizionano striscioni e pezze e si comincia a compattare il gruppo. Ad inizio partita mostrano qualche bandiera a due aste e qualche bandierina, per il resto sono i cori a farla da padrone. Esordiscono incitando la squadra, poi passano ad offendere il mister del Tuttocuoio, quel Cristiano Lucarelli che paga il fatto di essere livornese.

Ad un primo “Sporco labronico” segue il gettonatissimo “Livornese pezzo di merda”, ma sono i perugini a salire senza dubbio nella hit delle offese. Per terminare il capitolo, anche gli ultras pisani entrano di diritto tra le tifoserie poco simpatiche, del resto il prossimo turno di campionato metterà di fronte proprio Arezzo e Pisa.

Gli ultras amaranto danno prova del proprio attaccamento alla squadra, tanti cori per gli undici in campo e solito colore offerto dalle bandierine. Un paio di striscioni vanno necessariamente menzionati: il primo è “Bentornato Barba” che vuol salutare il rientro di un diffidato mentre il secondo della giornata prende in considerazione l’amicizia che lega gli Ultras Arezzo ai Friulani al Seguito:”Fratelli allo stadio…fratelli nella strada. Friulani al seguito”. Originale l’idea, ma del resto la tifoseria amaranto ci ha abituato fin troppo bene in materia!

Per il resto gli ospiti  forniscono la solita prestazione di qualità: tanti cori, tanti battimani, qualche doverosa pausa ma anche un tocco di colore fornito dalle bandierine e da qualche bandiera a due aste.

I tifosi del Tuttocuoio si fanno sentire in varie fasi della partita, numericamente sono risicati e non possono tener testa ai più quotati avversari, comunque l’importante è esserci e farsi vedere e sentire. Per loro diversi cori per la squadra e segnalo qualche coro contro i rivali di San Miniato. Rivalità che evidentemente risale alla militanza nelle categorie inferiori, ora in Lega Pro è tutta un’altra storia.

Valerio Poli