Nell’ultimo decennio abbiamo visto innalzarsi il livello repressivo non solo negli stadi ma nell’ intera società. Come avevamo previsto anni fa, lo stadio ha avuto la funzione di una specie di laboratorio dove sperimentare le tecniche repressive che puntualmente poi sono state traslate nelle piazze e nelle strade. Questo comunicato però non nasce per fare il solito vittimismo, sappiamo bene quello che è successo qualche mese fa, non solo ci prendiamo tutte le responsabilità ma rivendichiamo l’azione senza rimorsi e senza rimpianti. Quello che ci preme oggi è sottolineare come si stia utilizzando una situazione che ha portato a tantissime diffide all’interno del nostro gruppo come pretesto per distruggere l’intero movimento ultras della nostra città. Chi ci conosce sa benissimo le lotte fatte contro l’inasprimento repressivo nei confronti del movimento Ultras nazionale ed europeo anche quando militavamo nelle categorie inferiori dove si era più liberi di andare allo stadio. Oggi questa repressione ci colpisce direttamente, non solo attraverso le diffide subite ma attraverso la limitazione della libertà di poter tifare la squadra della nostra città colpendo anche quei tifosi estranei a quello che è successo. Partite prenotate su whatsApp, per assistere ad allenamenti congiunti della nostra squadra contro squadre del nostro comprensorio, dichiarazioni di striscioni da mettere sul rettangolo di gioco (normativa non prevista per la serie D), sequestro delle aste per i bandieroni e altre situazioni a cui andremo incontro.
Sapevano che la nostra azione avrebbe avuto delle conseguenze. La battaglia è appena iniziata. Non ci resta che andare avanti e RESISTERE. Per questo abbiamo preso la decisione di riconoscerci tutti dietro lo striscione AVANTI ULTRAS a dimostrazione che nonostante tutto il movimento ultras nella nostra città non finirà ne oggi ne mai.
FINO ALL’ULTIMO ALLENTATO
Allentati Fasano