Nella città pugliese di Altamura si è disputato il tanto atteso quarto di finale della Coppa Italia di Serie C tra Altamura e Rimini, sfida che, nonostante le difficoltà logistiche e organizzative, ha regalato interessanti spunti di riflessioni sia dal punto di vista calcistico che ultras.
Per quanto riguarda il versante calcistico, l’interesse per la competizione è stato ravvivato dalla nuova regola della Lega: la squadra vincitrice della Coppa accede direttamente ai quarti della fase nazionale dei playoff per l’accesso alla Serie B; una scelta che ha quindi reso la Coppa Italia una concreta opportunità di promozione.
Dal punto di vista dell’ordine pubblico, la decisione di disputare il match allo Stadio Comunale “Tonino D’Angelo” di Altamura, nonostante la struttura non fosse ancora pienamente conforme alle rigide prescrizioni di legge, è stata assunta dal Sindaco Vitantonio Petronella che, con l’ordinanza sindacale n.53 del 12 dicembre 2024, in deroga, ha consentito alla tifoseria locale di vivere il sogno di vincere la Coppa Italia. Il primo cittadino ha dimostrato che talvolta è possibile, accollandosi le proprie responsabilità, garantire lo svolgimento di eventi importanti senza limitazioni di sorta. La scelta ha pagato, infatti, nonostante allo stadio di Altamura mancassero “piccoli ritocchi” non si è verificato alcun momento di tensione, dimostrando che la forma, spesso, conta meno della sostanza. Sia il pubblico locale che quello ospite, infatti, sono arrivati tranquillamente nell’impianto di gioco, azzerando con i fatti le preoccupazioni che nascevano dalla “questione gradinata”, problema che è stato risolto assegnando l’intero settore alla tifoseria ospite, in alternativa invece alla possibilità di giocare il match in campo neutro o peggio ancora a porte chiuse. Infatti, nella nuova conformazione dello stadio altamurano, la tribuna scoperta sarà in parte assegnata agli avversari e la restante parte ai tifosi di casa. Tuttavia, alla data del 18 dicembre la gradinata non era ancora a norma per ospitare contemporaneamente riminesi e altamurani, in quanto la zona cuscinetto che avrebbe dovuto separare pugliesi e romagnoli non era allineata alle prescrizioni di legge; solo grazie all’intervento del sindaco si è potuto garantire il regolare svolgimento del match tra le mura amiche. Sulla vicenda sorge spontanea una riflessione: in controtendenza con quanto normalmente avviene in merito ad eventi calcistici che hanno impatto sulla gestione dell’ordine pubblico, il riferimento al CASMS non è casuale, la vicenda Altamura-Rimini conferma che basterebbe armarsi di coraggio per far sì che se non tutti, almeno la maggior parte degli eventi sportivi si disputino senza restrizioni.
Passando alle vicende ultras, il match era una sfida inedita caratterizzata dal fattore chilometri, visto che le due squadre oltre a non essersi mai affrontate sono anche geograficamente distanti tra di loro.
La partita si è disputata di fronte a circa 2.000 spettatori, facendo registrare il tutto esaurito (la capienza infatti è stata limitata a soli duemila posti a sedere). La tribuna coperta era gremita dai tifosi di casa, protagonisti di un tifo compatto e continuo per tutti i novanta minuti. Straordinaria la sciarpata iniziale, impreziosita da bandiere e bandierine. Per lunghi tratti i padroni di casa hanno cullato il sogno di approdare in semifinale, di conquistare un trofeo prestigioso per una piazza che soprattutto negli ultimi anni sta balzando agli onori della cronaca calcistica.
Sul fronte ospite, circa 50 tifosi del Rimini hanno sfidato la distanza di quasi 600 chilometri e le difficoltà di un giorno lavorativo per sostenere la squadra. Dietro lo striscione “Curva Est Rimini”, posizionato dietro i cartelloni pubblicitari e quindi non ben visibile, il gruppo riminese ha sostenuto i propri giocatori con spirito d’abnegazione. Il settore ospiti, basso e compatto, si presta molto bene al tifo, sostegno che i romagnoli hanno offerto con continuità.
La gara, una sfida secca che metteva in palio l’accesso alla semifinale, è stata combattuta e tirata fino all’ultimo istante. Il Rimini ha avuto la meglio grazie a un gol allo scadere della seconda frazione di gioco, spegnendo i sogni dell’Altamura e conquistando il biglietto per la semifinale. Ad attenderli ora c’è il Trapani.
Testo di Michele D’Urso
Foto di Pier Paolo Sacco