Spesso si ha la sensazione, come nel caso di questi ultimi europei, non molto dissimili da altre manifestazioni internazionali in tema di ordine pubblico, che la maggiore o minore portata degli eventi non sia determinata tanto dalla gravità degli eventi in sé, ma dalla eco mediatica che questi ottengono. In epoca di social network, di condivisione in condivisione, il video diventa virale e singoli frammenti finiscono per assumere importanza giornalistica ben maggiore dell’intero quadro, in cui andrebbero fatte valutazioni ben più ampie e che includano anche chi quell’ordine pubblico dovrebbe gestirlo.

Anche per Frosinone-Inter, galeotto fu un video che fece il giro del web. L’ondata di indignazione nazional-popolare, giunse anche alla digos che sulla scorta di quelle immagini cavalcò l’onda e placo la pancia dell’opinione pubblica. Dopo le prime diffide di cui si ebbe notizia a fine indagini, da “Tutto Frosinone” emerge di altri provvedimenti sempre sulla base di quei filmati. Altre tre persone sono state deferite alla Procura della Repubblica per il reato di rissa aggravata: nel video li si vedrebbe brandire una cinghia e un’asta di bandiera mentre fronteggiano gli avversari. Al netto del condizionale, i daspo sono stati già elargiti.