Lasciato il Gavagnin – Nocini alle nostre spalle andiamo a prendere un autobus di linea proprio nella via principale; fatte due fermate scendiamo e ne prendiamo un altro che ci porterà sotto lo stadio Bentegodi, camminiamo poche centinaia di metri e siamo fuori al Pala Olimpia.

Visto da fuori il Palazzo mi sembra bello capiente, poi una volta entrati avrò conferma di ciò, con gli spalti divisi su due anelli. Sicuramente il tifo pallavolistico è molto differente da quello calcistico ed anche questa sera i fatti non mi smentiranno, seppur entrambe le tifoserie siano presenti all’appello occupando i rispettivi settori, le due curve.

Varchiamo gli spalti del palazzetto leggermente in ritardo, quel tanto che basta per farci perdere il bandierone copri curva che una volta esposto sta arrotolato ed appoggiato per terra dietro i tifosi gialloblù.

I tifosi veronesi, la maggior parte di sesso femminile, seguono la partita in piedi nell’anello superiore della curva e nei tre set, vinti dalla loro squadra, sono molto continui soprattutto quando accompagnano i cori con battimani, aiutandosi con ben quattro tamburi, ed il più delle volte portandosi dietro anche il resto del pubblico locale attestato sugli oltre tremila paganti.

Nei time out della partita nella parte laterale si vedono sventolare 3-4 bandiere.

Passando agli ospiti, che già avevo visto all’opera due anni fa nell’impegnativa trasferta di Latina, nonostante la società stia passando un leggero periodo di crisi (per rimediare a ciò ha lanciato l’idea di vendere abbonamenti per i prossimi cinque anni a mille euro l’uno) si presentano in una trentina di unità con delle bandiere ed un paio di tamburi. Seguono la partita tutti seduti, a parte chi batte sui tamburi ed un altro paio di tifosi. Il tifo è molto discontinuo con le pause che superano i cori e di rado arrivano applausi per la squadra.

Finisce con la vittoria di Verona che consolida il quinto posto in classifica e con i giocatori che fanno il giro in tutti i settori del palazzetto per dare il cinque e qualche abbraccio ai tifosi scaligeri, mentre per noi cala il sipario su questi quattro giorni di vacanza con il treno che ci riporterà a casa.

Marco Gasparri.