Interessante iniziativa del Guardian, che a partire dal gennaio di quest’anno ha lanciato una sorta di rubrica, la “Serie A alternative club guide”, in cui The Gentleman Ultra passa ai raggi X le tifoserie di tutte le squadre del nostro campionato. Ieri è toccato anche al Genoa.
L’articolo inizia descrivendo il Ferraris, di cui si sottolinea la vicinanza tra tifosi e campo, che da ai giocatori la sensazione di essere circondati da un muro di rumori e fiamme. Per rendere al meglio l’idea, è inevitabile parlare del nostro derby che viene definito come uno dei più intensi di tutta l’Italia. Successivamente vengono passati in rassegna tutti i gruppi del tifo organizzato rossoblù, parlando anche della loro storia: la Fossa dei Grifoni, via Armenia 5r, Ottavio Barbieri e Vecchi Orsi sono i più importanti, ma c’è spazio anche per i Figgi du Zena, Brigata Speloncia, Ragazzi e Ragazze di Certosa, Old Block, South Group, 7 settembre, Vecchia Sestri e Superbi Zena.
Inevitabile poi la parentesi sulla nostra amata città e sui suoi abitanti: Genova, immersa nella storia e in uno splendore culturale, è detta “La Superba”, ed i Genovesi ritenuti duri, ma al tempo stesso pieni di risorse e riservati, si trasformano appena arriva il week end. I Grifoni addobbano letteralmente il Luigi Ferraris e la loro riservatezza si trasforma in un’atmosfera turbolenta che può produrre uno tra i tifi più spettacolari che l’Italia possa offrire.
Ecco poi un po’ di storia recente del Genoa: si comincia con l’era Bagnoli, il quarto posto e l’impresa di Liverpool (ricordata per il supporto potente e fatto a gran voce in quel di Anfield. I tifosi del Genoa vennero applauditi da quelli del Liverpool dopo il fischio finale). Poi alcune pagine della storia rossoblù che forse preferiremmo dimenticare: le proteste contro Spinelli, l’omicidio di Spagna e per finire i fatti di Genoa-Siena di due anni fa, con la consegna delle maglie e il rifiuto da parte di Beppe Sculli. La nord resta comunque il 12esimo uomo in campo, ed infatti la società ha ritirato il numero 12 in onore dei suoi tifosi.
Tutti gli articoli scritti fin qui chiudono descrivendo il giocatore più simbolico della squadra. Per il Genoa viene scelto Thomas Skuhravy. L’esplosione ai Mondiali del ‘90, l’arrivo al Genoa e la nascita della coppia-gol con Pato Aguilera. E soprattutto l’inconfondibile esultanza: molti tifosi avversari ebbero gli incubi con protagonista un uomo alto, coi capelli lunghi, che indossa la divisa del Genoa e corre in giro con entrambe le braccia al cielo. I 59 gol in 164 presenze lo fanno uno degli attaccanti più prolifici della storia del Club.
Direi che leggendo questo articolo, i tifosi inglesi si saranno fatti un’idea ben chiara di cos’è la Nord e di come si vive il tifo a Genova. Se poi non ci credono e vogliono vederlo coi loro occhi, bhè il Ferraris li aspetta.
Qui il link per leggere l’articolo completo: http://www.theguardian.com/football/the-gentleman-ultra/2014/apr/10/genoa-serie-a-alternative-club-guide
[Fonte Canale Genoa]