La Curva Nord Ancona con queste righe vuole comunicare la propria posizione a tutta la tifoseria dorica a seguito dell’assemblea indotta ieri dal Sig. Marconi e il Presidente Canil in merito al futuro della nostra Ancona.
Prima però, vorremo fare un passo indietro, vorremo ricordare a tutti quel che è successo e che abbiamo “subito” negli ultimi 20 anni di storia biancorossa, quello che abbiamo subito al di là e nonostante i nostri meriti e demeriti sportivi.
Partiamo dal 2004, dove dopo la nostra seconda stagione in serie A (la prima nel 1992/93), l’Ancona sul campo retrocesse in serie B ma a seguito di problemi societari, fallimmo e ripartimmo dalla serie C2.
Iniziammo questo nuovo percorso ripartendo dal basso, ma sempre a testa alta, fieri dei nostri colori, dei nostri vessilli, dei nostri stemmi. Nel 2008 tornammo in serie B, sembrava girasse tutto nel verso giusto, nella stagione 2009-2010 l’Ancona riuscì a raggiungere la salvezza in serie B sul campo, ma nella stagione successiva 2010-2011, a causa di problemi con la Covisoc, l’Ancona venne esclusa dal calcio professionistico. Impedimmo alla squadra, iscritta in terza categoria dal Sig. Petocchi per recuperare i crediti in Lega, di scendere in campo e ci affidammo al presidente Marinelli, che all’epoca era proprietario del Piano San Lazzaro, credendo prima di tutto nella sua persona e nel suo progetto. Riuscimmo negli anni a riportare il nostro stemma con il cavaliere nella città dorica (stemma che il sig. Petocchi aveva tentato di portarci via), riuscimmo a blindarlo in città lasciando a tifosi dorici la possibilità di concederlo alla squadra della città, identificandoci sotto quel simbolo, e non sotto una matricola iscritta in Lega Calcio. Proseguimmo il nostro cammino, fino ad ottenere la promozione in serie C nel 2014, dopo due stagioni in Lega Pro, nel 2016/17 l’Ancona retrocesse sul campo in serie D, ma per l’ennesima volta a causa di problemi societari l’Ancona (all’epoca in mano alla gestione fallimentare di Sosteniamolancona e la banda Di Nicola) non riuscì ad iscriversi al campionato di serie D, per l’ennesima volta, siamo costretti a ripartire da zero e questa volta la botta è ancora più grande. Nessuno riuscì a salvare quella società, ripartimmo questa volta dalla Prima categoria, fondando un’altra società con alla guida il sig. Marconi”.

“Nonostante l’ennesimo tonfo, nonostante l’ennesimo fallimento, nonostante la Prima categoria, il popolo dorico non molla, ci rialziamo un’altra volta e a testa alta andiamo avanti nonostante tutto e tutti. Mai un capoluogo di regione nella storia del calcio era ripartito da così in basso. Siamo arrivati a giorni nostri, quest’anno dovevamo affrontare il terzo anno consecutivo in Eccellenza con la gestione Marconi, in piena contestazione societaria e dopo le dimissioni dello stesso Marconi accade all’improvviso una cosa inaspettata. Lunedì inizia a girar voce che il presidente del Matelica Canil è interessato ad investire nel calcio dorico, arrivano le prime indiscrezioni, i primi possibili scenari, fino alla conferma della conferenza stampa di ieri”.

“Ieri è stato un giorno importante per i colori biancorossi, come ci è capitato spesso in questi ultimi anni anche ieri siamo stati partecipi al continuo dei nostri 116 anni di storia. Abbiamo avuto il piacere di parlare, prima che iniziasse la conferenza, con il presidente Canil a quattr’occhi, abbiamo sin da subito fatto capire al presidente quali sono i nostri veti sul discorso maglia e marchi! Abbiamo provato a convincere il presidente Canil ad adottare sin da subito il solo nome Ancona, ma probabilmente, come sapete tutti, il primo anno ci chiameremo con il doppio nome e dal secondo ritorneremo a chiamarci solo Ancona. Ci siamo trovati di fronte una persona che vive di calcio, che crede nel calcio giovanile, nelle scuole calcio, nel calcio del territorio, parola citata più volte e i risultati raggiunti fino ad oggi gli danno ragione. Questo è il progetto di qui ci ha parlato e alla fine ci siamo lasciati con una stretta di mano che per noi vale più di qualsiasi altra cosa”.

“Come Curva Nord ci siamo trovati a fare una scelta, una scelta non facile, seguire questo nuovo progetto oppure no. Scelta che per forza di cose accontenterà qualcuno e qualcun altro forse no, ma sappiamo che come Curva Nord abbiamo l’onere e l’onore di metterci la faccia, abbiamo il dovere di prendere posizione e condividerla con la piazza. Negli anni, come scritto sopra, abbiamo mangiato merda più e più volte, non per demeriti sportivi, ma sempre per problemi societari, per cavilli burocratici di iscrizioni, a volte forse anche per giochi di potere. Questa volta, per una volta, sembra che il vento abbia girato dalla nostra parte e non ci siamo sentiti di dire no, non è stata una scelta di categoria, sfidiamo chiunque a passare quello che abbiamo passato noi, ma è stata una scelta fatta in base alla serietà, alla competenza e al progetto presentato dal Presidente Canil. Quindi se le promesse riguardanti la maglia e lo stemma dell’Ancona verranno mantenute dal Presidente Canil noi siamo pronti a seguire la nostra gloriosa maglia in tutta Italia”.