Incontro di cartello al “Del Conero” di Ancona più per il blasone delle due contendenti che non per la classifica che sembra ormai aver ripiegato definitivamente in favore della Sambenedettese, dopo un iniziale testa a testa con il Chieti volata ormai a +10 dalle inseguitrici.

Per Ancona e Teramo è verosimilmente questa un’altra annata di transizione. Restano teoricamente sempre validi i playoff ma la storia recente, proprio a discapito dei dorici, ci insegna che il “golden club” del professionismo è ormai appannaggio dei poteri forti delle categorie superiori che ormai hanno colonizzato anche la terza serie con le loro squadre B. Se dunque si devono riporre speranze in spareggi, ripescaggi o altre finte speranze è forse meglio volgere già lo sguardo alla prossima stagione.

Incuranti di ogni calcolo o di ogni valutazione di comodo, gli ultras delle due compagini rispondono invece sempre presente. Sono 2.544 gli spettatori accorsi a sostenere le loro squadre, 252 di questi secondo le stime ufficiali, sono quelli arrivati da Teramo a supporto del Diavolo.

La Curva Nord di casa è contraddistinta da un buon quadrato che si raccoglie dietro le insegne principali del tifo biancorosso, una manciata di bandieroni a sferzare il cielo e diversi altri due aste. Salta sicuramente all’occhio lo striscione tenuto a mano “Trasferte libere”, che non è affatto un anacronistico “back in the days” o un vecchio motto logoro che si trascina nel tempo come può esserlo un generico “No al calcio moderno” o una qualche sconclusionata invettiva contro le televisioni, sacrosanta nella sua teoria ma che in pratica non ha inferto mai nessun colpo ai diretti interessati. Sulle trasferte invece, c’è da dire che dopo l’insolita primavera del post-Covid, dove impauriti dagli spalti vuoti e silenti del lockdown forse faceva comodo a tutti spingere per un repentino ripopolamento, è seguita negli ultimi tempi una fortissima recrudescenza di divieti, limitazioni sul numero massimo dei biglietti e altre infinite amenità. Meno male che questa volta il mondo ultras, attraverso la delega al solido e consolidato pool di avvocati Adami, Contucci, Reineri, Labbate, Romano, ecc., sta rispondendo colpo su colpo non solo a parole, raccogliendo anche qualche piccola ma significativa soddisfazione.

Tornando alla gara odierna, molto più sobria la rappresentanza teramana che dopo l’ultima ondata di diffide che hanno decimato i gruppi della propria galassia ultras, hanno scelto di dismettere striscioni, pezze, due aste e ogni altro richiamo alle singole identità, per tifare tutti insieme compatti, con ciò che nessuno potrà cancellare o reprimere: voce e mani in testarda successione per dimostrare che sotto la cenere il fuoco arde ancora e che un giorno, quando le diffide finiranno, il movimento ultras teramano sarà ancora lì, dove di fatto ogni singolo testimone ha contribuito a tenere viva la fiamma.

In campo, dopo una gara in costante equilibrio, si risolve tutto nel finale con una doppietta a tempo scaduto che regala vittoria e gioia al Teramo.

EB