Una giornata anomala. Nessuna prescrizione dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Un noto e notabile tavolo a cui siedono referenti del Ministeri, Polizia, Carabinieri, Fiamme gialle, Pompieri, Reparti speciali, Autogrill, Ferrovie dello Stato e se l’ente in questione lo ritiene opportuno, persino SIAE, Agenzia delle Entrate, ANCI (l’associazione dei comuni) o qualsiasi altro soggetto, pubblico o privato, possa essere interessato a vario titolo allo spettro della violenza.

Dopo che nulla s’è mosso nel luogo in cui viene deciso il buono e il cattivo tempo attorno alle gare di calcio e alle manifestazioni sportive in genere. Non essendo sopraggiunta nessuna ordinanza da prefettura, questura, commissariato di pubblica sicurezza, polizia locale, Palazzo di Città o nettezza urbana, vengono infine e finalmente concessi 2.700 biglietti agli ospiti: un’intera curva.

Trasferta con mezzi di trasporto a gradimento: qualcuno ha anche viaggiato a piedi. Un insieme di cose impossibili da trovare nelle domeniche “normali”.

Aspe’, aspetta! Un’indicazione per gli ospiti in effetti c’era: il percorso consigliato per raggiungere il settore dello stadio a loro riservato. Almeno una prescrizione, i grigi burocrati dovevano comunque emetterla…

Parliamo del derby Fidelis Andria – Barletta. Una sfida tra due importanti realtà calcistiche, patrimonio di due importanti città, le cui tifoserie sono gemellate da oltre trent’anni.

La consistenza del legame tra biancoazzurri e biancorossi la si può spiegare con un recente episodio: la Fidelis nella passata stagione a Latina, ultima giornata di campionato, si giocava la possibilità di salvare la categoria; per l’occasione i ragazzi della curva barlettana organizzarono in autonomia una trasferta in pullman per raggiungere i fratelli andriesi allo stadio Francioni e contribuire alla spinta alla squadra verso un risultato positivo.

Tornando al presente, per tutta la settimana che precede il derby, ma anche in quella prima ancora, non si parla d’altro nelle due città: della sfida che torna a disputarsi dopo dieci anni, che nessuno vuole perdersi e che nessuno vuole perdere; nel massimo rispetto dell’avversario all’interno di un sano campanilismo.

Arriva il giorno della partita: quello che è accaduto sui gradoni del Degli Ulivi lo si può tranquillamente delegare alle immagini, mentre il confronto in campo non è stato, come spesso succede, solo un contorno allo spettacolo delle curve: un totale di 7 reti di cui 4 per la Fidelis, hanno contribuito all’arricchimento di questa festa dello sport nella anomala giornata senza censori.

Qualcuno dice che questo spettacolo avrebbe meritato palcoscenici più alti. Io dico solo che è un evento che merita di essere vissuto e celebrato come si deve, a prescindere dalla categoria. È uno spettacolo del territorio che esula da tutto. Quasi un prodotto tipico della zona, da coltivare e custodire gelosamente.

E poi vuoi mettere la soddisfazione di giocare in serie D senza dover regalare l’esclusiva alle telecamere di Sky del frutto di settimane di lavoro dei ragazzi del tifo organizzato delle due città? E le TV del territorio, quelle che lo rappresentano, hanno avuto campo libero per un racconto audio-video plurale della giornata. Le stesse TV che hanno raccontato le tappe di avvicinamento alla partita e che raccontano tutti i giorni la passione biancoazzurra e biancorossa.

È lunedì. Calato il sipario sulla giornata anomala, sorbita la sbornia si leva la consapevolezza che da oggi si torna alla normalità, nel labirinto delle restrizioni.

Vincenzo Fasanella