L’entusiasmo prende presto il sopravvento sui dubbi logistici e dopo aver assistito ad un Barletta-Cavese ad alto tasso di adrenalina (che lascio alle più sapienti parole del mio collega di testata presente), grazie al passaggio dell’amico Vincenzo realizzo una bella doppietta ricca di contenuti ultras con la gara di Serie C girone C fra la Fidelis Andria e il Taranto.

Bloccati dentro lo stadio nella vicina Barletta per oltre venti minuti dopo la fine della gara, a causa delle scelte di ordine pubblico che hanno preferito far defluire prima gli ospiti, arriviamo al “Degli Ulivi” giusto in tempo per il calcio d’inizio, anche se le solite beghe burocratiche di accrediti e pettorine ci permettono di mettere piede in campo, con qualche minuto di ritardo ma giusto in tempo per prenderci tutta la fitta pioggia che comincia a scendere e accompagnerà la partita fino al suo epilogo. 

I primi minuti sono dedicati ad una visione globale della Curva Nord Andria, già vista all’opera qualche settimana fa a Cerignola. Si dimostrano fin da subito molto interessanti ancor più, lo appuro leggendo la classifica con le mani intirizzite dal freddo, alla luce delle 12 sconfitte della loro squadra che avrebbero abbattuto anche un elefante. La tradizione ultras e il passato anche calcistico sono però una pietra angolare per la solidità e la credibilità di questa tifoseria che con tutte le forze e a denti stretti cerca di metterci del suo per evitare lo spettro di una retrocessione in Serie D. Che sarebbe davvero immeritata per questa piazza.

Il colpo d’occhio è davvero positivo per la Nord di casa, bella piena nonostante ai presenti tocchi prendere acqua per tutti i 90 minuti. Cantano sempre durante la gara, con bei cori a ripetere e pochissime pause. Alti livelli anche nel secondo tempo, compatti, decisi, rumorosi e continui, con il tifo che riesce a farsi sentire bene anche in quei momenti in cui resta solo lo zoccolo duro a tirare la carretta. Non posso che ribadire i miei complimenti a questa tifoseria.

Venendo ai tarantini, entrano a partita abbondantemente iniziata, contraddistinguendosi da subito per tantissimi cori di sfottò, ovviamente amorevolmente ricambiati. Dietro gli striscioni del “Krazy Group” e degli “Ultrà Cep” si raccoglie un manipolo di ventinove persone, queste le stime ufficiali sui biglietti venduti nella città dei Due Mari. Presenza inficiata ulteriormente dalle determinazioni dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che, per questa gara, anche in ragione della vecchia rivalità in essere, ha imposto che i tagliandi potessero essere acquistati solo dai possessori di tessera del tifoso. Apprezzabile comunque chi ha deciso nonostante tutto di esserci, sia per la trasferta storicamente insidiosa che per il tifo che comunque, a modo loro, non hanno fatto mancare, cercando di farsi sentire come possibile.

In campo finisce con un pareggio a reti bianche forse più comodo agli ospiti che non ai padroni di casa, ancora pesantemente invischiati nella lotta per non retrocedere. Si spengono le luci sullo stadio e su questa gara mentre, sempre approfittando della gentilezza di Vincenzo, guadagno la via di Trani da cui prenderò il treno che mi porta a casa, aggiungendo così anche un’ulteriore stazione ferroviaria e un’altra partita alla collezione di emozioni domenicali.

Massimo D’Innocenzi