Per forza di cose, se si vuole risparmiare sul viaggio e continuare a girare la nostra penisola in cerca di spunti interessanti in termini ultras, a volte bisogna prenotare con congruo anticipo e scegliere la partita che più ci attira sperando che i vari organi preposti non lascino cadere la mannaia di divieti e limitazioni. Fortunatamente per Angri-Ugento tali possibilità erano veramente basse così ho voluto rischiare, per tornare ad Angri e vedere per la prima volta i grigiorossi nella quarta serie, visto che la mia unica presenza in loco risale a due anni fa, contro il Rionero per gli spareggi di Eccellenza. La seconda curiosità è tutta per la tifoseria dell’Ugento, squadra neopromossa in serie D che non ho mai avuto il piacere di vedere dal vivo. Ultimo ma non ultimo per concedermi un giro più approfondito della parte esterna dell’impianto che non ho potuto vedere nella mia precedente visita.

Alla modica cifra di 9,97 euro raggiungo Salerno e da qui in treno ad Angri, dove purtroppo dovrò fare i conti con un tempo inclemente che minaccerà pioggia per tutto il giorno. M’incammino dunque verso lo stadio “Pasquale Novi”, un impianto storico, datato e particolare sia per la posizione che per la conformazione, diciamola una piccola “fossa dei leoni”, ovviamente prima che le varie istituzioni ci mettessero le mani per migliorare la situazione, finendo addirittura per peggiorarla. Lo denunciano anche vari volantini affissi dagli ultras angresi che noto dirigendomi verso il settore ospiti, una struttura temporanea che ha tristemente soppiantato la vecchia tribuna scoperta, demolita per poi scoprire che c’era comunque bisogno di un settore ospiti, rimediato alla buona con un settore in tubolari. Ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere ma questa è l’Italia. Dov’era ubicata la tribuna, trovo ancora i botteghini e i parcheggi per gli ospiti a dimostrazione che al “Novi” non c’era bisogno di chissà quali rivoluzioni strutturali, ma solo di normale manutenzione e qualche ristrutturazione.

Per non macerarmi nella frustrazione che purtroppo i tifosi locali vivono quotidianamente, mi concentro sulla partita, dove si affrontano due squadre nelle parti basse della classifica. Soprattutto l’Angri, partito bene ma scivolato fino alla terzultima posizione, al di sopra della linea di galleggiamento della retrocessione diretta, ovverosia gli ultimi due posti, attualmente occupati dal pluri-penalizzato Brindisi, ultimo, e dal Costa d’Amalfi penultimo, staccato di appena un punto, che tra l’altro condivide questo stesso stadio. L’Ugento veleggia sempre in acque basse ma in posizione leggermente migliore, occupando l’ultimo posto della zona play out.

Ritirato il mio accredito, all’interno trovo la componente ultras molto numerosa nella parte centrale della grande tribuna coperta, purtroppo però divisa in due. Una decina di ultras del CRAZY GROUP seguiranno la partita in maniera defilata, all’angolo della tribuna e sventolando una bandiera. Il momento delicato della squadra, lo si evince anche dall’assenza di striscioni del gruppo principale, che lascia esposto il solo ma significativo: LA VOSTRA VOCE IN OGNI STADIO. Nel settore ospiti prendono invece posto una ventina di tifosi salentini, ma almeno inizialmente non vedo sigle ultras che pur avevo notato in altre circostanze, per cui confido solo in un ritardo piuttosto che pensare ad un’assenza.

Poco prima dell’entrata in campo delle squadre, gli ultras angresi cominciano ad intonare cori, anche di notevole intensità, per far capire ai giocatori l’importanza della gara. Espongono anche uno striscione contro il presidente Niutta, tenuto in alto per un buon lasso di tempo, poi cominciano il loro personale show incuranti di tutto, quasi a voler confermare la loro forte essenza ultras in questo momento delicato. Bandierone e bandiere il compito di far colore, mentre saranno autori di un primo tempo davvero magistrale, con tantissimi battimani ad accompagnare i canti del loro vasto repertorio, da quelli secchi, a quelli a rispondere fino a quelli più duraturi. Molto intelligente la loro disposizione, con solo lanciacori e tamburo in basso e tutti gli altri due gradini più in alto.

A sei minuti dal riposo succede l’inaspettato, con l’Ugento che passa incredibilmente in vantaggio facendo esultare i sostenitori giallorossi che quasi non credono ai propri occhi. Durante il riposo finalmente arrivano anche gli ultras salentini che attaccano alla recinzione gli striscioni, ULTRAS UGENTO e TIPI STRANI. Nella seconda frazione, si limiteranno però ad assistere alla partita in silenzio fino al novantesimo, benché vincano il confronto con una diretta rivale. Se gli ospiti non offrono nulla di particolare nella ripresa, i padroni di casa riprendono a cantare come se non fosse successo nulla: il tifo risulterà continuo e lineare tant’è che al minuto sessantasette, Giannini ne recepisca la spinta siglando la rete del momentaneo pareggio. La gioia però dura poco, visto che dopo appena quattro minuti Grisley riporta in vantaggio l’Ugento fissando il risultato sull’1-2 finale.

Pochi minuti di sbandamento per gli ultras angresi, che riprendono a tifare e portare in porto la prestazione con sempre belle sbandierate e soprattutto imponenti battimani. Al triplice fischio i giocatori ospiti vanno a salutare gli ultras salentini, mentre i padroni continuano a tifare voltando le spalle ai propri giocatori, poi richiamati e contestati per aver perso un’occasione propizia dopo diverse battute a vuoto. La contestazione continua alle porte degli spogliatoi con gli ultras che manifestano tutto il proprio disappunto prima che calino definitivamente le tenebre su questa giornata amara. Riuscirà la squadra a essere all’altezza dei propri ultras? Ad Angri lo sperano tutti, per continuare a sognare la serie D e non per svegliarsi dentro un incubo chiamato Eccellenza.

Marco Gasparri