In una serata tipicamente invernale, al Ferraris di Genova, questa sera vestito di blucerchiato, arriva la Juventus. Moralmente le due squadre ci arrivano con umori simili ma dagli effetti divergenti: da una parte la Sampdoria che, dopo aver vinto il derby, arriva a questa gara mentalmente appagata e conscia che non è certo contro i campioni d’Italia che deve far punti, eppure questa tranquillità le permetterà di giocarsi una gara in cui, di fatto, ha poco o nulla da perdere; nell’altra metà di campo c’è la Juventus che, dopo un avvio di stagione a dir poco incerto, ha cominciato a macinare punti senza sosta, arrivando a questa gara con ben 8 vittorie consecutive.

Sugli spalti poco più di 25 mila spettatori, secondo i dati ufficiali: per quanto la Juve sia la capolista, la squadra più titolata o seguita d’Italia, non riesce certo a superare il fascino di una stracittadina, foss’anche fra due compagini che quest’anno si barcamenano sulla linea della mediocrità. Il dato più curioso è però quello reso pubblico dalla Lega Calcio sugli spettatori TV: fra Sky e Mediaset si è arrivati a quasi 2 milioni di telespettatori, 1.878.040 per la precisione. Numeri che fanno spavento: la propaganda del regime televisivo evidentemente ha stravinto, è riuscita a convincere tutti di quanto pericolosi e cattivi siano gli ultras, cadenti gli stadi o altro fumo spacciato al solo fine di occultare l’unica verità assoluta, ossia che per quanti effetti speciali e tecnologie possano adottare, non riusciranno mai a trasmettere televisivamente l’ebbrezza di una partita vissuta dal vivo.

Il filorosso che lega questa gara al precedente derby è nel pari tappeto di bandiere blucerchiate che si stende a coprire la Gradinata Sud prima dell’ingresso delle squadre in campo. In questa sorta di flashback è inclusa la presenza dei gemellati baresi, mentre uno striscione ringrazia i ragazzi di mister Montella per il successo ottenuto in campo nella stessa stracittadina.

Presenza ospite ovviamente importante in termini numerici, com’è lecito attendersi da una compagine che richiama seguito ovunque si giri. Tutte le sigle storiche campeggiano al loro posto, in vetrata o in balaustra, ma più di tutti spicca lo striscione dedicato a Jackie, al secolo Antonio Marinaro, vecchio ultras della Juve scomparso all’età di 61 anni e nel cui ricordo si sono unite diverse altre tifoserie d’Italia.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Alberto Cornalba.